Un De Luca affranto commenta l’addio di Musolino: “Come perdere una figlia”

Michele Bruno

Un De Luca affranto commenta l’addio di Musolino: “Come perdere una figlia”

giovedì 05 Ottobre 2023 - 12:57

Cateno De Luca accusa il colpo del passaggio di Dafne Musolino a Italia Viva di Matteo Renzi e racconta i retroscena in una diretta sul suo profilo Facebook. Il solito fiume in piena, ma stavolta è visibilmente scosso e umanamente affranto, sicuramente triste, ma anche, sembrerebbe, colpito da un brutto raffreddore.

Si sente “Come un padre che cresce i propri figli rinnegato” il sindaco di Taormina. “In queste situazioni ti chiedi dove hai sbagliato e perché. Questa pugnalata non la meritavamo, anche per le modalità. Dafne non ha avuto il coraggio di affrontarmi. So che ha avuto un certo pressing. In questo momento all’hotel Bernini è iniziata una riunione alla quale dovevo partecipare anche io su richiesta di Letizia Moratti, con Matteo Renzi e Beppe Fioroni. L’urgenza di questa pugnalata era per questo appuntamento di oggi. Era importante che a questo tavolo arrivassi in posizione di debolezza, perché si dovevano prendere delle decisioni. Avevo già detto di non avere intenzione di morire renziano”.

Legge i comunicati di Musolino, Renzi e Faraone e commenta ironico: “Quindi per Dafne il cambiamento che stiamo portando avanti è Matteo Renzi”.

“Mi fu presentata dal mio compagno di banco Alessandro Franciò e fu candidata nelle amministrative 2018. Dafne è una donna in gamba, preparata, non posso dire diversamente perché mentirei. Un padre non parla male di un figlio. È un colpo quasi mortale perché lei ècome una figlia per me. È stato il sacrificio di una squadra intera portarla al Senato. Non ha mai speso un euro per le campagne elettorali. Spero che cresca e la visibilità di Renzi le permetta di affermarsi. La vedrò sempre con gli occhi di un padre” continua parlando della senatrice.

Poi parla del leader di Italia Viva e dei retroscena sul passaggio di Musolino:

“Ho detto no a chi ha tentato di ricattarmi. All’incontro avrei ribadito di non voler diventare uno strumento di Matteo Renzi. Lo incontro per la prima volta a Luglio 2022. Un amico comune ci teneva e avevo curiosità di conoscere questo personaggio. Non aveva ancora fatto l’accordo per il terzo polo. Mi propone di candidare nella lista che stava facendo tre capilista del plurinominale. Magari poi avrebbe caricato i suoi come in altri territori. Gli dico no. ‘Se vogliamo fare l’accordo si fa con la sua lista e la nostra De Luca Sindaco D’Italia’. Non volevo consegnarmi a lui. Disse ‘sapevo che eri pazzo, ma non fino a questo punto’. Ho incontrato lui, altri, anche Calenda, ma tenendo la barra dritta. L’onestà in politica si può avere. Renzi voleva mettermi con le spalle al muro. Moratti e Fioroni gli hanno dato anche l’ok. Io ho ribadito che non volevo diventare un suo bottoncino. Ecco l’operazione di palazzo per smontarmi. Renzi ha detto in uno degli incontri ‘Cateno mi è simpatico perché quando ci siamo conosciuti non sono riuscito a fregarlo’. Ma lui è stato recidivo. È uno che fa affari con la politica. Stanotte Musolino è stata messa con le spalle al muro. Dovevo decidere se andarci con il capo cosparso di cenere o non andare. Non intendevo sedermi con un traditore. Uno che fa compravendita di parlamentari”.

E parla poi dei suoi valori politici e delle sue origini, contrapposti a quanto è avvenuto:

“Io non sono per questo modo di fare politica. Ho speso prezzi enormi per questo. È una mia scelta di vita, non la rinnego. Mio padre lasciò la famiglia per andare a lavorare a Monza. Due anni di sacrifici in una baracca. Ma ha comprato la casa dove sono nato a Fiumedinisi. Grazie alla Brianza mio padre riesce a partire. Queste sono le mie origini. Non cambierò mai. Nella mia vita ho sempre lavorato e mi sono sempre guadagnato tutto da solo. Non campo sulle spalle della gente. Non come certi politici che pensano che la politica sia questo”.

Su Francesco Gallo, deputato eletto nella stessa tornata di Musolino dalle liste di Sud Chiama Nord, il movimento deluchiano, dice:

“Mi ha confermato che questa storia non la sapeva. Che gli era stata nascosta. Vedeva strani atteggiamenti di Musolino e non si frequentavano. Possiamo contare su Gallo”.

“Ho mandato un messaggio a Dafne per il fatto che non ha avuto il coraggio di venire a dirmi quello che è accaduto. Dafne è anche mio avvocato. Le ho detto ‘consegna le mie cose, vediti con gli altri avvocati, ufficializza il tuo passaggio a dopo Monza’”continua a spiegare.

E chiarisce ancora il senso di quanto accaduto, in vista delle suppletive di Monza per il posto lasciato vacante da Berlusconi:

“È un’operazione in vista delle europee, che saranno uno spartiacque per tutti, anche per noi. Siamo ancora esentati dalla raccolta firme perché abbiamo eletto due rappresentanti in Parlamento. Il 2×1000 permane finché abbiamo un deputato. E io non dovrò anticipare soldi, i sacrifici della mia vita. Anche per le campagne di Dafne. Per romperci le gambe definitivamente devono toglierci Francesco Gallo. E il mio atteggiamento con lui non cambia. Io ho una mia visione, lui la sua. Ma la faccia ce la metto io. Poi possiamo anche essere bravi nel fare strategie. Queste operazioni sono per screditarmi nella campagna elettorale di Monza. Qui qualsiasi risultato a due cifre ci qualifica. E sembra che ci siamo. Ogni giorno cresciamo e mancano 15 giorni di campagna elettorale. Questo ha fatto impazzire Renzi. In quel collegio Renzi e Calenda hanno preso circa il 6%. Spero che questa operazione faccia riflettere i brianzoli sulla scelta da fare. Non ho bisogno di andare in Senato. La mia è una sfida al sistema. Ho sempre rifiutato cariche offerte da altri”.

Michele Bruno.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta