Ponte, opposizioni: “Progetto inesistente, si investa in opere davvero realizzabili”

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Ponte, opposizioni: “Progetto inesistente, si investa in opere davvero realizzabili”

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sabato 30 Settembre 2023 - 08:16

Si avvicina sempre più la scadenza per l’approvazione della prossima legge di bilancio, con la quale verranno stanziate le risorse da impiegare per il 2024, incluse quelle relative al Ponte sullo Stretto, i cui lavori, stando a quanto dichiarato nei mesi scorsi dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, dovrebbero iniziare entro l’estate 2024. Proprio per questo motivo, si è riacceso il dibattito sulla realizzabilità o meno della grande opera: se da un lato il ministro Salvini rassicura che nella manovra economica ci sarà il finanziamento per il Ponte, le opposizioni non sono del tutto convinte che la legge di bilancio sarà in grado di coprire l’intero costo dell’infrastruttura, che si aggira intorno agli 8 miliardi di euro secondo le stime più ottimistiche.

“Ormai è chiaro a tutti: risorse economiche per la realizzazione della grande opera non ce ne saranno nel 2024 (in realtà, non ce ne sono mai state e mai ce ne saranno) e inizia a smontarsi, pezzo dopo pezzo, la propaganda leghista. – dichiara il coordinamento provinciale PD Messina – In vista della definizione della Legge di Bilancio, la maggioranza di governo di centro destra (addirittura anche Forza Italia) ha dovuto mettere un freno alle tante promesse irrealizzabili di Salvini e tornare alla realtà: l’opera costa 15 miliardi e non 8; impossibile aprire i cantieri entro il 2024, al massimo si potrà avere il progetto esecutivo; se e quando partiranno, i cantieri dureranno 15 anni (se tutto va bene) e non 6.

“Uno dietro l’altro, cominciano a cadere i dogmi della propaganda leghista verso un’opera da più parti ritenuta improbabile dal punto di vista tecnico, impossibile da sostenere sotto il profilo finanziario, e dannosa per l’ambientale. Nel frattempo, però, la Stretto di Messina continua le proprie attività, liquidando compensi da capogiro e affidando consulenze, mentre questa estate si manifestava sotto gli occhi di tutto il mondo tutta la fragilità e l’insufficienza dell’intera rete infrastrutturale della Sicilia.

“Data ormai per scontata l’irrealizzabilità dell’opera, la questione politica centrale è: fino a che punto si consentirà a Salvini di proseguire con la sua propaganda? Davvero questo Governo butterà al vento un miliardo e mezzo di euro solo per consentire a Salvini di salvare la faccia, e far partire un cantiere “simbolo” in vista delle elezioni europee? Fino a che punto si prenderanno ancora in giro i messinesi sulla questione Ponte? Il rischio, se non la certezza, che anche a Messina venga realizzata qualche incompiuta come la cosiddetta variante di Cannitello è altissimo, sprecando così, nuovamente, risorse pubbliche e devastando una città, che, invece, deve iniziare finalmente ad immaginare una seria alternativa di sviluppo sostenibile che prescinda da opere faraoniche e irrealizzabili.

“Ecco perché come Partito Democratico riteniamo che quel miliardo e mezzo, se realmente disponibile, venga investito in quelle opere infrastrutturali realizzabili e davvero utili per tutta la Sicilia e la Calabria, e per la messa in sicurezza dei nostri territori, dal punto di vista idrogeologico e sismico. Chiediamo, pertanto, al sindaco Basile di smetterla di inseguire la chimera del Ponte sullo Stretto e di fare valere in tutte le sedi nazionali e regionali, le prerogative di una città che continua ad essere utilizzata, né più e né meno, come merce di scambio per i giochi di potere del centro destra e che, dietro il costante ricatto del Ponte, ha visto progressivamente peggiorare le proprie condizioni infrastrutturali ed economiche”.

Invece del Ponte: “Il progetto non c’è, basta con gli imbrogli”. Per il comitato Invece del Ponte la situazione sarebbe ancor più drammatica, dato che a mancare non sarebbero solo i fondi ma anche il progetto stesso: “Il sottosegretario al MEF Federico Freni, per non smentire il suo leader Salvini, racconta la favoletta che il progetto esecutivo c‘è e che quindi i cantieri del ponte potrebbero avviarsi già l’anno prossimo. – dichiara il comitato – Niente di più falso, il sottosegretario perde ogni credibilità raccontando cose semplicemente non vere, si tratta di un tentativo di imbrogliare i cittadini per misera propaganda. Siamo, come anche Freni dovrebbe sapere, ancora nella fase dell’aggiornamento di un progetto definitivo, tutt’altra storia rispetto a percorsi e procedure, tutte ancora da avviare e lontanissime da un progetto esecutivo.

“Aggiunge Freni che i soldi ci sono e che è pronto ad inserire due miliardi nella prossima finanziaria. Altra bugia: i soldi ci saranno quando il bilancio dello Stato avrà stanziato l’intera cifra (15 miliardi). E in questo caso non ci sono neanche nel bilancio triennale. Siamo lieti che il governo intende stanziare due miliardi per lo sviluppo dell’area dello Stretto di Messina. Almeno per il miliardo sponda Messina, possiamo elencargli i migliori utilizzi possibili per le reali necessità del territorio, invece del ponte. Finanzi con 50 milioni il completamento del porto di Tremestieri, liberando definitivamente Messina dal traffico dei TIR; destini 510 milioni per la riqualificazione dei navigli e del materiale rotabile e degli approdi e stazioni dello Stretto di Messina per l’efficientamento dell’attraversamento dinamico dello Stretto, riducendo di molto il tempo di traghettamento dei treni (come previsto dal MIT appena nel 2022).

“Recuperi i 274 milioni previsti, e poi tagliati, del PNRR per opere di fondamentale importanza per lo sviluppo sostenibile dei nostri luoghi; utilizzi 100 milioni per disinquinare tutta l’area della Falce e per la sua definitiva valorizzazione, un’opera che aspetta da decenni decreti di finanziamento, riservi 80 milioni alla realizzazione della “piastra logistico-distributiva” e al suo collegamento col porto di Tremestieri, dedichi 10 milioni a un piano integrato per l’edilizia scolastica e la messa in sicurezza in chiave antisismica, usi 13,5 milioni per la messa in sicurezza e la prevenzione dal rischio idrogeologico per i torrenti di Messina e per il monitoraggio del rischio ambientale, realizzi con 10 milioni il revamping del digestore anaerobico dell’impianto di depurazione di Messina, con risparmio sullo smaltimento dei RSU della città e produzione di energia elettrica da biomasse.

“E, se resterà qualcosa del miliardo, finanzi in tutta la nostra Provincia opere davvero necessarie ed urgenti per la viabilità, stradale ed autostradale, e per la messa in sicurezza del territorio che frana ad ogni acquazzone. Basta chiacchiere ed annunci lontani dalla realtà, signor sottosegretario, e si informi prima di fare queste colossali figuracce”.

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