Patrimonio sproporzionato rispetto a quanto dichiarato: maxi sequestro per un pluripregiudicato

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Patrimonio sproporzionato rispetto a quanto dichiarato: maxi sequestro per un pluripregiudicato

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sabato 23 Settembre 2023 - 11:23

Disponeva beni il cui valore andava ben oltre rispetto a quanto ufficialmente dichiarato. I carabinieri del Comando provinciale di Messina hanno eseguito un decreto di sequestro beni, emesso dal Tribunale di Messina – Sezione Misure di prevenzione su proposta della locale Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di un 48enne messinese attualmente detenuto in carcere.

Il provvedimento scaturisce dagli accertamenti di carattere patrimoniale svolti dai carabinieri del Nucleo investigativo, che hanno consentito di documentare come l’uomo, coinvolto in passato in più vicende giudiziarie, avesse accumulato nel tempo un patrimonio risultato sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati da lui e dai suoi familiari.

Il sequestro, finalizzato alla futura confisca dei beni, tutti intestati all’uomo, riguarda sei abitazioni e un terreno agricolo, situati a Messina, oltre a quattro auto per un valore complessivo stimato in circa 350 mila euro che, come evidenziato nel decreto che dispone la misura di prevenzione, costituiscono frutto di profitti illecitamente acquisiti.

Il profilo di una lunga carriera da criminale. Il 48enne, nell’ambito di diversi procedimenti penali svoltisi tra il 1992 e il 2018, è stato condannato con sentenze definitive per vari reati, tra cui associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, rapina, furto, lesioni personali e detenzione illegale di armi. Per ultimo, il 30 aprile 2021 l’uomo è stato arrestato, in flagranza di reato, per estorsione aggravata dal metodo mafioso nell’ambito di un’indagine condotta dai carabinieri sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia messinese.

Dalle investigazioni, immediatamente avviate dopo la denuncia della vittima, era emerso che il 48enne, a partire dal 2016, avrebbe costretto, con ripetute vessazioni, minacce e violenze, attuate anche con l’uso di armi, un imprenditore edile a corrispondergli periodicamente, a titolo estorsivo, diverse somme di denaro, richiedendogli altresì, senza alcun compenso, i lavori per la costruzione di un fabbricato oltre a numerose forniture di materiale edile. Per quest’ultima vicenda, nel giugno scorso, il 48enne è stato condannato alla pena di 4 anni, 4 mesi e 20 giorni di reclusione, con sentenza del Tribunale di Messina, a cui l’imputato ha proposto ricorso in appello.

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