Germanà: “Ordinanza anti-movida uccide il turismo a Lipari”

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Germanà: “Ordinanza anti-movida uccide il turismo a Lipari”

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sabato 01 Luglio 2023 - 20:23

“Voglio esprimere la mia piena solidarietà agli operatori turistici, ai commercianti e a tutti gli imprenditori di Lipari, fortemente danneggiati dall’ordinanza emessa dal sindaco Riccardo Gullo che limita le attività collegate alla movida per tutto il mese d’agosto”: lo dichiara il senatore siciliano della Lega, Nino Germanà. “Forse si è lasciato trasportare da un’onda di caldo e non si è soffermato sul fatto che l’economia delle isole Eolie sta iniziando solo adesso a riprendersi dopo gli anni del covid e della crisi e che questa è la prima vera estate del rilancio. Il provvedimento di Gullo è un colpo mortale ad un intero settore che poggia le sue basi sui flussi turistici nei pochi mesi estivi, soprattutto ad agosto. I turisti che scelgono Lipari e le Eolie cercano divertimento e relax, come accade in tutte le isole del Mediterraneo. Altre località possono avere vocazione turistica di altro genere, convegnistica, termale, della terza età, religiosa, tutte ugualmente importanti ma non è questo il caso della vocazione delle nostre isole. Con l’ordinanza anti-movida il sindaco sbatte la porta in faccia a migliaia di turisti, che rappresentano la principale risorsa economica del tessuto produttivo di Lipari e delle Eolie. Gullo può starne certo: questi turisti andranno altrove visto che la concorrenza è spietata, Ibiza o le isole greche ne sono un esempio. Delle due l’una: o il sindaco ha deciso di cambiare la vocazione delle Lipari, di Panarea e delle Eolie tutte ma in questo caso avrebbe dovuto iniziare ad attuare strategie di sviluppo di altro genere che non vedo, oppure ha deciso di trasformare l’isola in un condominio per pochi intimi. È chiaro che ha preso un abbaglio con il primo sole di giugno e lo invito a trovare il modo di correggere il tiro perché sta andando contro gli interessi dell’economia delle isole che sul mese di agosto si giocano un intero anno di lavoro”.


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