E’ tensione tra maggioranza e opposizione in Consiglio Comunale: l’opposizione ha ancora una carta da giocare per annullare l’Elezione del nuovo Presidente Nello Pergolizzi.

Tra la mezzanotte e l’una del 30 Maggio scorso, quando è stato votato il nuovo Presidente, i consiglieri di opposizione hanno ravvisato una presunta irregolarità nella proclamazione dell’elezione con 15 voti a favore, e non con 17, che secondo loro sarebbero stati da regolamento quelli necessari.

L’interpretazione data da Rossana Carrubba, la Segretaria generale, è quella di riconoscere quella di due giorni fa come una seconda votazione, in quanto si era già votato una volta (lo scorso 2 Maggio) prima delle dimissioni di Cateno De Luca e Alessandro De Leo. Servivano allora 17 voti. Ma per l’opposizione quella di due giorni fa è comunque una prima votazione.

Secondo Dario Carbone, consigliere di Fratelli d’Italia, non può considerarsi seconda votazione perché una norma regionale (l’articolo 19 della legge regionale numero 7 del 1992, comma 1) sancirebbe che una volta che il Consiglio è stato modificato, con l’arrivo dei nuovi consiglieri Salvatore Caruso e Giuseppe Schepis, si debba ripartire con una prima votazione. E quindi con la maggioranza assoluta, 17 voti su 32 consiglieri, uno in più della metà.

L’articolo recita: “Per l’elezione del presidente è necessario che si consegua alla prima votazione il voto favorevole della maggioranza assoluta dei componenti del consiglio, conseguito il pregiudiziale plenum con le surroghe, come disciplinate”.

In seconda votazione invece ne basta uno in più degli avversari, con la maggioranza semplice.

Per il Presidente eletto (salvo scossoni), la votazione era regolare e convalidata con le rassicurazioni della Segretaria, che la valuta una seconda seduta.

Abbiamo detto che l’opposizione ha una carta da giocare per annullare l’elezione del Presidente, qual è? Tra i banchi del Consiglio, ieri riunito per discutere il Bilancio di Previsione 2023/24 e il Piano Tari 2024, girava un documento con una bozza di deliberazione per annullare, in autotutela, l’elezione del Presidente. La maggioranza è quindi pronta a dare battaglia.

Michele Bruno.