È un Nino Ragusa felice quello che si è visto e sentito ieri in conferenza stampa con Mister Ezio Raciti (qui la sua parte di conferenza), dopo un grande abbraccio tra i due. L’uomo che ha messo la firma su Messina – Gelbison con un gran gol, su una gran palla di Manuel Ferrini, ha innanzitutto dedicato la vittoria salvezza a tutti quelli che hanno lavorato attorno al club:
“Una soddisfazione veramente troppo grande a livello personale, una cosa che ancora devo realizzare, però sono veramente troppo contento per il gruppo squadra perché noi in questi mesi abbiamo fatto tanti sacrifici. Quando si parla di sacrifici magari all’esterno può sembrare una parola troppo grossa, però noi abbiamo affrontato situazioni difficili. Momenti veramente delicati. Non era facile gestirli e rimanere concentrati ad un certo punto della stagione. Abbiamo fatto un percorso troppo importante per buttarlo alle ortiche oggi. Sono veramente contento per i giocatori, lo staff tecnico, lo staff medico, i magazzinieri…!”
Un passaggio è stato dedicato all’approccio alla partita da parte dei biancoscudati:
“Ci sono stati piccoli momenti della gara in cui è stata dura, perché comunque la Gelbison è una squadra che si è fatta rispettare. Sia all’andata che al ritorno. Ci sono stati veramente momenti un po’ faticosi. La nostra forza di oggi è stata quella di crederci sempre, di costruire fino all’ultimo. Anche ai ragazzi, prima della partita, ho detto che il gol si può fare subito ma si può fare anche verso la fine, quindi ci voleva equilibrio. Ci voleva una forza mentale importante per raggiungere questo risultato. Sono soddisfatto di quello che hanno messo in campo oggi tutti i ragazzi che hanno giocato. È stata una gara preparata bene, approcciata bene. Alla fine, abbiamo rischiato un po’, però siamo qui a festeggiare e a goderci la vittoria!”
Il Capitano del Messina è soddisfatto nel complesso di aver scelto di venire qui a gennaio:
“Assolutamente sì. Quando raccogli soddisfazioni del genere ci sono veramente pochissimi dubbi. Oggi avevo un’adrenalina in campo ed un senso di responsabilità enorme. Ho vinto campionati in altre categorie ma oggi la soddisfazione è stata una cosa forse più grossa di qualche promozione”.
Ha poi raccontato i momenti di esultanza dopo il gol e cosa ha pensato:
“Ho avuto quei cinque, sei secondi di buio dopo il gol. Vedevo un po’ di gente che mi veniva addosso. Cercavo di schivarli pure per paura di farmi male. Volevo andare a festeggiare con i tifosi, perché oggi ci hanno dato una grossa spinta. Vedere una curva quasi tutta piena è stato veramente bello. Non so quante persone c’erano ma è stato veramente bello già dal riscaldamento. Senti i cori che ti incitano e ti danno una carica incredibile. È stata una corsa liberatoria, istintiva, un momento in cui ho goduto troppo”.
E alla fine ritorna a parlare del gruppo e in particolare dei suoi compagni:
“Come ho detto prima questo è un gruppo in cui abbiamo messo alle volte in secondo piano il lato tecnico per far venire fuori il lato umano. Questo gruppo ha un cuore che veramente ho trovato in pochissime squadre. È stato giusto che la stagione finisse così. Raccogliere quello che è stato seminato finora. Una rincorsa pazzesca che fai solo se hai non semplicemente dei bravi giocatori… Può servire il nome famoso però poi ci vogliono gli uomini in mezzo al campo, perché una partita la prepari durante la settimana con tutte le difficoltà del caso. Ci sono veramente dietro tantissimi aspetti che voi non sapete e che mi piace sottolineare adesso perché è giusto che si dia il giusto riconoscimento ai ragazzi, che hanno fatto una cosa incredibile!”
Michele Bruno.