Raciti dopo la salvezza: “oggi toccava a Nino”

Michele Bruno

Raciti dopo la salvezza: “oggi toccava a Nino”

sabato 13 Maggio 2023 - 22:25

Mister Raciti ha parlato oggi in conferenza stampa dopo la salvezza raggiunta nel playout tra Messina e Gelbison (Qui il video). Prima aveva parlato il DG Lello Manfredi (qui).

Ha esordito con un commento con le sensazioni a caldo del fine partita e della salvezza raggiunta:

“Avrei sperato ci salvassimo comunque, ma con un finale preparato in un modo diverso. Dicevo prima della partita che l’anno scorso un messinese Capitano che non aveva fatto neanche un gol, Rizzo, ha fatto gol a Taranto e ci ha salvato. Quest’anno ho detto ad Antonio che toccava a lui, Capitano messinese, segnare il primo gol. Il gol più importante. Devo dire grazie a questi ragazzi, devo dire grazie ai tifosi. Oggi hanno dimostrato che la serie C per il Messina sta stretta, perché hanno dimostrato tutto il calore e tutto l’amore che hanno per questa per questa squadra”.

Ha poi difeso Ragusa dopo una domanda sulle sue prestazioni non sempre al top con i biancoscudati:

“Non credo che Ragusa debba dimostrare niente a nessuno. È il suo curriculum che parla e quello che può fare ancora in campo. È stato l’uomo determinante al momento determinante. Credetemi che la cosa migliore che abbiamo fatto a gennaio è stata quella di scegliere giocatori importanti, ma soprattutto uomini veri, uomini con attributi incredibili. Credetemi Nino è uno di quelli. Ha guidato lo spogliatoio per mano che ci ha messo sempre la faccia. Non si è mai tirato indietro e ha avuto sempre una parola di conforto per i compagni. Tante volte, ingiustamente, non è stato gratificato per come meritava. Non è una polemica. Però è giusto dare i meriti a chi ci ha messo la faccia”.

Raciti dopo la salvezza
l’abbraccio tra Raciti e Ragusa

Fumagalli è stato uno dei migliori in campo (per noi il migliore), ma il Mister ha chiamato accanto a sé, con un lungo abbraccio, Nino Ragusa, l’uomo del gol che ha risolto il match. Però ha ammesso:

“Li vorrei tutti qui perché sono stati tutti eccezionali anche chi non ha avuto il piacere di giocare o chi non ha giocato dall’inizio. Negli allenamenti i giocatori davano l’intensità e la possibilità di lavorare bene. Così come ha lavorato bene la squadra hanno lavorato lo staff sanitario e tutte le persone attorno a noi… Cirino, il magazziniere… Sembrerà strano ma se tutte queste cose non coincidono e non si legano tra di loro, i risultati poi è difficile farli. Per fare il percorso che abbiamo fatto noi dagli 11 punti, molti lo hanno dimenticato, è necessario questo… Nel girone di ritorno abbiamo fatto 30 punti e davanti a noi c’erano solo Catanzaro a 40 e Crotone a 32. È vero abbiamo sbagliato qualche partita in casa ma non l’abbiamo sbagliata nell’atteggiamento. Gli episodi vanno contro o a favore. Ma questa è una squadra che meritava la salvezza e in due partite difficili. Perché la Gelbison ha dimostrato di essere una squadra viva. Siamo riusciti a coronare questa salvezza che è figlia dei nostri sacrifici credetemi ne abbiamo fatti tanti e sono orgoglioso di aver avuto il piacere di allenare questo gruppo”.

Raciti dopo la salvezza

Gli abbiamo chiesto se ci sia più di Mister Raciti in questa salvezza o dei suoi giocatori, ha risposto:

“Le due cose secondo me non si possono dividere siamo veramente tutto una cosa ma non solo con con me con lo staff con tutti ripeto siamo riusciti a fare un gruppo importante e questa è la fortuna che ho avuto”.

Sulla forza dell’avversario e la difficoltà dell’incontro:

Quando dicevo che in queste partite finali quanto fatto in campionato si azzerava non lo dicevo a caso, perché queste sono partite dove poi conta tanto l’esperienza, conta gestire l’emotività. Conta la condizione atletica. Conta come ci arrivi ed è stata è stata una doppia partita difficile. Nel prepararla, nel viverla e vincerla”

E infine ha risposto ancora a noi sul suo possibile futuro con i peloritani:

“Non abbiamo un progetto a lunga scadenza. Sono stato chiamato dal Presidente con l’obiettivo di salvare il Messina. Ci sono riuscito per la seconda volta. La terza volta che mi riesce in questa categoria di salvare una squadra. La prima volta al Siracusa. Sembravano quasi disperate le situazioni. Il percorso dice che in 60 partite ho fatto 90 punti con squadre che lottavano per non retrocedere. È un bottino abbastanza importante, però per quello che sarà il futuro dipende dalla società. L’unico consiglio che potrei dare è quello di non disperdere questa squadra così come è successo l’anno scorso. Chiunque poi venga ad allenarla. Un gruppo veramente fatto da uomini veri”.

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