No Ponte: gli attivisti non si fermano e rilanciano

Michele Bruno

No Ponte: gli attivisti non si fermano e rilanciano

martedì 28 Marzo 2023 - 16:50

No Ponte: gli attivisti non si fermano e rilanciano. Si è svolta oggi la conferenza stampa del Movimento No Ponte, dopo la partecipata assemblea di Torre Faro del 26 marzo scorso. I tre comitati Invece del Ponte, Spazio No Ponte e No Ponte Capo Peloro hanno illustrato le prossime iniziative, le analisi di questa fase e i prossimi obiettivi.

Sono intervenuti per le rispettive realtà Gianmarco Codraro, Daniele Ialacqua ed Elio Conti Nibali. Ha presentato l’incontro Francesco Mucciardi.

No Ponte: gli attivisti non si fermano e rilanciano. Gli interventi.

No Ponte: gli attivisti non si fermano e rilanciano
Gianmarco Codraro e Francesco Mucciardi

“Siamo da decenni impegnati nella battaglia contro l’inutile e distruttivo Ponte sullo Stretto. Tutti pensavamo fosse finita, ma purtroppo a causa delle scelte di questo Governo siamo dovuti tornare ancora su questa questione. Abbiamo ricevuto messaggi da tutta Italia. In tanti non si fanno una ragione di come si possa ancora parlare di Ponte oggi. Tutti vogliono sostenerci e firmare l’appello” ha introdotto l’ex consigliere della V Municipalità.

“Lo stanno già facendo il Ponte, ed è come se lo avessero già fatto. Hanno cercato di far passare l’idea che ci sia un consenso unanime alla sua costruzione, ma il Movimento è già riuscito a smontare questa narrativa con un’assemblea pubblica a Dicembre e una partecipatissima manifestazione. Tra sindacati, partiti e ordini professionali ci sono quelli che ancora non si sono schierati e possiamo portarli dalla nostra parte. Siamo in grado di smontare narrative come quella del Ponte green espressa da Salvini e siamo pronti a manifestazioni di piazza e perché no, anche un campeggio, come in passato. Rispondiamo a chi, come Nino Germanà, ha detto che eravamo solo 300 e che non fermeremo la costruzione dell’opera, sfidando quella che è soltanto una classe di parassiti dello Stato. Non siamo il Popolo del No, ci sono tanti si. Il vero Popolo del No è chi governa i territori e dice no alla sanità di prossimità e gratuita, alla messa in sicurezza del territorio contro il rischio idrogeologico e gli incendi, alla messa in sicurezza delle scuole e delle infrastrutture” ha spiegato il giovane sindacalista Codraro, per Spazio No Ponte.

No Ponte: gli attivisti non si fermano e rilanciano
Mucciardi, Daniele Ialacqua ed Elio Conti Nibali.

“Il Movimento No Ponte, rispetto agli anni passati va ricostruito. Eravamo riusciti a fermare la sua macchina in passato. Ci eravamo illusi di averlo fatto per sempre. Avevamo avuto grandi numeri 15-20 anni fa, con migliaia di persone scese in strada. Ricordo la manifestazione del 2 Gennaio 2006, oltre 20mila persone. Oggi la situazione è cambiata anche dal punto di vista storico e sociale. Abbiamo fondato questo nuovo Comitato a partire dagli abitanti di Capo Peloro che sono tra quelli che subiranno sulla loro testa i lavori, con il rischio degli espropri. Tuttavia il Ponte non colpirà solo loro, anche la zona sud, in termini soprattutto di viabilità. Per questo vogliamo raggiungere tutta la cittadinanza, facendo informazione, quella che manca, perché chi sta investendo sul Ponte non ne sta facendo. Abbiamo numerose segnalazioni di gente che non aveva idea di rischiare l’esproprio. E smontiamo la bufala del Ponte ambientalista. Gli stessi progettisti hanno evidenziato che tanti vincoli ambientali e non soltanto ambientali posti dall’Unione Europea verranno messi da parte. E Salvini sta chiedendo alla stessa UE di finanziare questo Ponte. La Rete Natura 2000 con 11 siti di interesse comunitario sarebbe stravolta dal Ponte. Una intera devastazione del territorio! A questo si aggiunge la questione dell’emissione di CO2. Un Ponte che prevede 30 cantieri e 6 tipologie diverse. Non uno calabrese ed uno siciliano. Anche nelle due Province di Messina e Reggio ci saranno cantieri. Alimenterà inoltre il transito di gommati…dovranno fare i conti con noi, avere a che fare con i nostri corpi, anche se dovessero alla fine iniziare i lavori” Ha approfondito l’ex assessore all’Ambiente.

“E’ una scommessa perdente quella del Ponte. Intanto però cercano di lucrare qualcosa nel breve periodo. – ndr il riferimento, fatto anche da Codraro, è ad incarichi già individuati e alla creazione ad esempio della Stretto di Messina Spa – Ci sono quelli che dicono che il ponte si può fare e quelli che dicono che non si può fare. Ma ci sono quelli che si chiedono se si può fare a una o a tre campate. Soltanto tre anni fa nel 2020, con una delibera del ministero delle Infrastrutture, fu istituita una commissione di tecnici formata da persone competenti, il più scarso era il Rettore del Politecnico di Milano, quindi non erano quattro scappati di casa ambientalisti. Non erano nemmeno nopontisti. Si sono messi d’accordo e hanno redatto una relazione, consegnata nell’aprile 2021 al Ministero. Questa relazione concludeva dicendo che il Ponte ad unica campata non si può fare e suggeriva di provare a tre campate. Si sono attivati un’altra parte di tecnici che hanno detto: tre campate? ma che siete pazzi? non si può fare. Quindi un po’ di confusione la hanno anche loro. Ieri il Presidente dei giovani di Confindustria in un convegno organizzato da Magna Grecia a Palermo ha detto che l’assenza del Ponte impedisce alla Sicilia di fare impresa. Ma esattamente qui a Messina, quattro anni fa, in un convegno della stessa associazione che presiede, dissero che il problema nostro era uno e si chiama in un solo modo e non è cambiato da allora: il problema è la burocrazia, perché per un’opera pubblica qui si mette tre volte tanto rispetto a quello che ci vuole nel centro-nord. Va detto che poi si è abbassata la quota di autofinanziamento dell’opera. Significa che con i proventi dei pedaggi si paga una parte del costo dell’opera. Vent’anni fa avevano detto che si ripagava circa il 60% dell’opera, poi l’hanno abbassata al 40%. Si abbassa perché già da 10 anni a questa parte si parla di una diminuzione del traffico sullo Stretto. Insomma aumenta la spesa per la sua costruzione. Ad ogni modo l’espressione Popolo del no non mi piace. Sono stato sempre una persona che ha fatto cose e ha sempre detto si nella vita. Poi parlano di no ideologico. Abbiamo spiegato in tutti i modi l’inutilità di questa opera, sotto tutti i punti di vista, economico e non solo. Mi sembra che sia più il si ad essere ideologico” Così ha incalzato Conti Nibali, esponente di InvecedelPonte.

Ed ha concluso leggendo una lettera inviata al Sindaco di Messina Federico Basile, a cui dice “non abbiamo avuto risposta”. Eppure insiste “è il Sindaco di tutta la Città. Abbiamo chiesto che incontrasse una delegazione dei comitati affinché potessimo esporre le nostre motivazioni. Adesso la consegniamo alla Città ed alla stampa, diventerà una lettera aperta”.

Il Movimento ha anticipato che ci sarà una manifestazione pubblica sicuramente quest’estate. E probabilmente hanno in mente di dare un’accoglienza molto calorosa al Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che ha espresso la volontà di giungere a Messina a spiegare le ragioni dell’opera. Intanto il comitato Capo Peloro ha promesso che si impegnerà nell’opera di divulgazione nei luoghi maggiormente interessati dai lavori. Mentre lo Spazio No Ponte si è costituito appunto in un luogo fisico dove chiunque potrà incontrare gli attivisti ed informarsi, in Via Centonze.

Michele Bruno.

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