Strage Via Fani: il ricordo della scorta di Moro

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Strage Via Fani: il ricordo della scorta di Moro

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giovedì 16 Marzo 2023 - 16:38

Il Movimento Nuova Presenza Giorgio La Pira, come fa ormai da trent’anni, ha reso gli onori stamattina “in memoria dei 5 martiri, trucidati proditoriamente, che furono preposti a tutelare il presidente Aldo Moro“. in Piazza Unione Europea, ha avuto luogo una breve ma significativa cerimonia per perorare il ricordo delle vittime della strage di “Via Fani”, in cui persero la vita i 5 carabinieri e poliziotti della scorta di Aldo Moro: maresciallo dei carabinieri Oreste Leonardi, capo scorta (51 anni), appuntato dei carabinieri Domenico Ricci (43 anni), vicebrigadiere di P.S. Francesco Zizzi (29 anni), guardia di P.S. Raffaele Iozzino (24 anni), guardia di P.S. Giulio Rivera (23 anni).

Gli studenti di due classi dell’Istituto Comprensivo “Mazzini” di Messina, accompagnate dalle proff. Letteria Campanella e Tiziana Marchese, in rappresentanza della Scuola, hanno assistito alla deposizione di una corona di fiori al Monumento ai Caduti, a cura del Movimento Nuova Presenza Giorgio La Pira, in ricordo degli agenti della scorta morti nella Strage di Via Fani, accaduta il 23 Marzo 1978. Quel giorno l’organizzazione terroristica di estrema sinistra delle Brigate Rosse rapì il Presidente del partito della Democrazia Cristiana, mentre si stava recando in parlamento per votare la fiducia al nuovo Governo, presieduto da Giulio Andreotti, e appoggiato anche dal Partito Comunista Italiano. Gli uomini che proteggevano il Presidente morirono all’istante. l’auto con a bordo Aldo Moro e quella della scorta furono bloccate dai terroristi che aprirono immediatamente il fuoco e uccisero in pochi secondi gli agenti.

Questo il messaggio dell’iniziativa:

“Si desidera rinnovare, con le rappresentanze presenti, il lacerante spaccato verificatosi in Italia allorquando menti diaboliche, ispirate forse da interessi sovrannazionali, concepirono quel terrificante agguato terroristico, privando l’Italia di un illuminato padre costituente e facendo si che potesse essere indebolitala la partecipazione pluralista per la costruzione di un modello di società aperta a soluzioni pienamente rispondenti alla sua evoluzione pacifica e democratica”.

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