Nascondeva droga nella mascherina: arrestato macellaio

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Nascondeva droga nella mascherina: arrestato macellaio

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lunedì 13 Marzo 2023 - 12:22

Sorpreso con della droga nascosta in una mascherina FFP2. Questa mattina i carabinieri della Compagnia di Milazzo eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, emessa dal GIP del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto su richiesta locale Procura della Repubblica, nei confronti di un macellaio di 55 anni, già noto alle forze dell’ordine, sul cui conto il giudice ha riconosciuto gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato di “detenzione e traffico di sostanze stupefacenti”.

L’operazione è il risultato degli esiti di un’attività investigativa, condotta dai carabinieri della Compagnia di Milazzo, articolata attraverso intercettazioni telefoniche, ambientali e servizi di osservazione che hanno permesso di ricostruire l’esistenza di una sistematica attività illecita di spaccio da parte dell’indagato. Sulla base degli elementi emersi è stato accertato che l’uomo concordava telefonicamente gli appuntamenti con i presunti acquirenti, i quali si recavano presso la sua abitazione per acquistare lo stupefacente pattuito.

Gli appuntamenti, captati dai militari durante l’attività delle intercettazioni, sono stati anche documentati attraverso video riprese che hanno evidenziato i vari momenti in cui i “clienti” si recavano presso l’abitazione dell’indagato per acquistare la droga pattuita. Il 55enne incontrava gli acquirenti indossando una mascherina FFP2 appositamente modificata, nella quale occultava lo stupefacente da cedere.

L’uomo era già noto alle forze dell’ordine per reati simili. A maggio 2022, all’esito di una perquisizione personale, estesa anche alla sua abitazione, i militati hanno infatti trovato 11 confezioni di cocaina e circa 96 grammi di hashish. Nella circostanza venivano altresì trovati strumenti funzionali alla preparazione di dosi per il successivo spaccio, quali bilancini di precisione, rotoli di cellophane e buste. In particolare, proprio le buste erano caratterizzate dal logo della macelleria gestita dall’indagato, verosimilmente utilizzate per non destare sospetti e “sfuggire” ad eventuali controlli.

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