Caso Cospito, Musolino: “Donzelli e Delmastro dovrebbero dimettersi”

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Caso Cospito, Musolino: “Donzelli e Delmastro dovrebbero dimettersi”

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giovedì 02 Febbraio 2023 - 07:36

Anche la senatrice Dafne Musolino interviene sulla bufera politica scoppiata attorno al caso Cospito, chiedendo le dimissioni dei meloniani Giovanni Donzelli e Andrea Delmastro dai ruoli rispettivamente di vicepresidente del Copasit e sottosegretario alla Giustizia. In breve, nei giorni scorsi Donzelli ha accusato i dem di aver fatto una visita all’anarchico Alfredo Cospito, da mesi in sciopero della fame per protestare contro il regime carcerario a cui è sottoposto, il 41 bis. Per il Pd Donzelli dovrebbe dimettersi perché le informazioni riportate da lui sarebbero coperte da segreto. Delmastro, nel prendere le difese di Donzelli, ha spiegato che tali informazioni non erano secretate, in quanto riportate in una relazione del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria: “«Non ho dato documenti, Donzelli mi ha fatto delle domande e gli ho risposto, non penso ci sia inopportunità”, ha affermato Delmastro.

“La vicenda Cospito non può trasformarsi in un caso politico, ma le dichiarazioni di Donzelli sono molto gravi: nessuno può permettersi di censurare la visita nelle carceri condotte dai parlamentari. Donzelli con le sue parole ha mancato di rispetto al Parlamento”, ha affermato la senatrice Musolino lanciando una dura critica al sottosegretario Delmastro.

“Lei prima ancora che uomo della politica è uomo di Legge – ha proseguito Musolino – e perciò comprenderà che si renda necessario sgombrare immediatamente il campo da ogni facile equivoco: non spetta al Parlamento entrare nel merito delle decisioni che spettano all’autorità giudiziaria. Crediamo fortemente nella separazione dei poteri, primo baluardo dello Stato democratico e saldo principio della nostra Costituzione. Le decisioni in merito all’applicazione del regime più severo di carcerazione non spettano a noi e se tali decisioni sono state assunte, a seguito dalla riformulazione del capo di imputazione della conseguente condanna in Cassazione, queste devono essere rispettate.

“Le dichiarazioni rese ieri dall’onorevole Donzelli sono molto gravi. L’ingresso nelle carceri, le visite ai detenuti per l’accertamento alle condizioni di vita e di salute, sono una di queste e, se vogliamo, prim’ancora che un diritto sono un dovere di ogni parlamentare. Donzelli non ha mancato di rispetto alle opposizioni, ha mancato di rispetto all’intero Parlamento, aggravato dal volgare e irricevibile accostamento tra i parlamentari andati in visita al carcere, la mafia e il terrorismo.

“Donzelli, vicepresidente del Copasir, ha alimentato un inaccettabile accostamento tra l’esercizio delle funzioni parlamentari e la lotta, ad opera di elementi anarchici e personaggi mafiosi, al regime carcerario del 41bis, e per farlo si è avvalso di un rapporto che riferiva in merito ad alcune intercettazioni ambientali tra Cospito e detenuti condannati per mafia e ristretti con il regime del 41 bis. Le ammissioni del sottosegretario Delmastro, per giunta coinquilino di Donzelli, sul fatto che sia stato lui a rivelargliele, gettano una pesante ombra sulla adeguatezza di entrambi a ricoprire i delicati incarichi di sottosegretario e vicepresidente del Copasir.

“C’è consapevolezza che in questo modo si è probabilmente bruciato un filone investigativo? Che si messo a repentaglio il delicato lavoro di intercettazione preventiva delle conversazioni dei detenuti ad alto indice di sorveglianza condotta generalmente dagli agenti del Gruppo operativo mobile della Polizia Penitenziaria? Con quale spirito un qualsiasi funzionario dei nostri Servizi condividerà le informazioni coperte da segreto nelle audizioni al Copasir, se il suo vicepresidente è subito pronto a farne materia da chiacchiera ed arma di intimidazione politica agli avversari?

“L’augurio – ha concluso la senatrice Musolino – è che he le iniziative annunciate dal Ministro sull’accertamento dei fatti portino presto a riscontro concreto, ma pensiamo anche che in un Paese serio, dimissioni di persone che hanno dimostrato di non saper maneggiare informazioni sensibili sarebbero già sul tavolo”.

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