Secondo gli ultimi dati diffusi dall’INPS, in Sicilia da gennaio a novembre 2022 sono stati oltre 280mila i nuclei familiari che hanno percepito almeno una mensilità del Reddito di Cittadinanza o della Pensione di Cittadinanza.

Quest’anno diversi nuclei familiari dovranno affrontare l’abolizione del reddito di cittadinanza. Infatti, per le famiglie con certe caratteristiche il sussidio sarà riconosciuto per massimo 7 mensilità. Una strage sociale annunciata per quei nuclei familiari che riuscivano ad arrivare a fine mese proprio grazie al reddito di cittadinanza.

L’abolizione del reddito di cittadinanza si farà particolarmente sentire in Sicilia, dove si registra un elevato tasso di disoccupazione, e per questo i deputati regionali di Sicilia Vera e Sud chiama Nord chiedono al governo regionale di mettere una pezza al problema causato dal governo Meloni: “Una non indifferente platea di nuclei familiari residenti nella regione Siciliana, non potrà più contare, in assenza di un’occupazione stabile e ben retribuita, sull’essenziale sostegno al reddito”, dichiarano gli otto deputati all’Ars che fanno capo ai gruppi parlamentari Sicilia Vera e Sud chiama Nord.

Salvatore Geraci – primo firmatario di un’interrogazione al presidente della Regione Siciliana e all’assessore della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro – chiede “se non ritengano opportuno attivarsi presso tutte le sedi istituzionali competenti affinché venga mantenuto l’essenziale sostegno al reddito per le fasce di popolazione siciliana meno abbienti rappresentato dal Reddito di Cittadinanza o Pensione di Cittadinanza, e se non ritengano, in alternativa al Reddito di Cittadinanza, prevedere l’istituzione di misure regionali volte al sostegno al reddito”.