Uil: “Gli ospedali della Provincia pronti al ritorno Covid?”

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Uil: “Gli ospedali della Provincia pronti al ritorno Covid?”

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lunedì 02 Gennaio 2023 - 11:09

Il sindacato Uil ha scritto in questi giorni all’Assessora regionale alla Salute Giovanna Volo, affrontando la tematica relativa agli ospedali della Provincia e la situazione sanitaria generale, facendo una serie di proposte e richieste.

A interpellare l’Assessora sono Ivan Tripodi, segretario generale Uil di Messina, Livio Andronico, segretario di Uil Fpl, Pippo Calapai, segretario di Uil Pensionati.

“Recentemente, in molteplici occasioni, abbiamo evidenziato, con ampia risonanza mediatica, le gravissime disfunzioni che caratterizzano alcuni presidi ospedalieri della provincia di Messina e più in generale lo stato della sanità messinese.

Nelle ultime settimane sono emerse le pesantissime criticità degli ospedali di Barcellona P.G., Milazzo e di Taormina: situazioni che, accanto alle altre, riteniamo meritevoli di grande riflessione e valutazione da parte della S.V..

Infatti, come è ben noto a tutti, la sanità pubblica della città metropolitana di Messina è stata fortemente penalizzata dalle scelte sbagliate operate dai vari vertici regionali della sanità che si sono susseguiti in più lustri.

Il Presidio Ospedaliero di Barcellona P.G., oggi una struttura fantasma, deve incontrovertibilmente mantenere sia le caratteristiche peculiari di ospedale di Base con tutte le unità operative previste dal decreto Balduzzi, come sancito dalla rete ospedaliera regionale del 2019, che le strutture occorrenti a garantire le prestazioni derivanti da pandemie, non essendo stato ancora debellato totalmente il Covid anzi, in Cina sta esplodendo in maniera ancora più cruenta tale Pandemia, ed anche per agire propedeuticamente rimanendo preparati nel migliore dei modi ad eventuali pandemie future ed evitare quanto già vissuto negli ultimi due anni. È chiaro, che per realizzare entrambi gli obiettivi servono alcune condizioni necessarie quali:

a) percorsi separati a salvaguardia della salute dei pazienti e degli operatori;

b) potenziamento dei servizi di radiologia diagnostica.

Tale riconversione, che fortemente proponiamo, necessita l’assegnazione e/o l’assunzione di un adeguato numero di personale sanitario come infermieri, oss, ausiliari, tecnici sanitari e fisioterapisti, nonché di medici specialisti.

Il Presidio Ospedaliero di Milazzo, che in questo momento sembra abbandonato a sé stesso, necessita di un’immediata robusta ristrutturazione e del potenziamento del pronto soccorso al fine di garantire le giuste prestazioni a tutta la popolazione tirrenica.

Purtroppo, nel corso degli anni sono state fortemente penalizzate anche le zone disagiate, basti pensare agli ospedali di Mistretta e Lipari, strutture nelle quali non vengono garantiti i LEA, in quanto, tali ospedali risultano privi delle Unità Operative previste dal decreto Balduzzi e, pertanto, vi è una macroscopica lesione del diritto alla salute per decine di migliaia di cittadini /utenti appartenenti ad un vasto territorio di zone disagiate. Infatti, il decreto dell’Assessorato regionale alla Salute, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 6 del’8 febbraio 2019, prevedeva 110 posti letto, suddivisi tra i reparti di numerose Unità Operative.

Come se non bastasse, l’arcipelago delle Isole Eolie da troppo tempo risulta privo di un Punto Nascita, assenza che comporta gravissimi disagi per le future mamme e per le loro famiglie.

Purtroppo, la sanità pubblica sta perdendo la propria caratteristica che e quella dell’universalità, vale a dire di garantire la salute a tutte le persone, nessuna esclusa. In questo quadro, è preoccupante l’aumento delle Convenzionitra Asp e Fondazioni Private che da un lato realizzano il disegno della privatizzazione della sanità siciliana e, contestualmente, vi è l’aggravante rappresentata dalla cessione delle strutture sanitarie pubbliche ai privati che, tra l’altro, non garantiscono nulla sul tema delle emergenze urgenze, né tanto-meno sulla continuità post-operatoria derivante da interventi chirurgici espletati dai privati medesimi.

Quindi, una grave abdicazione che, per molti versi, potrebbe essere letto come un serio danno erariale.

E’ proprio di queste ore la proposta inviata dalla Fondazione Giglio di Cefalù all’Asp di Messina fina-

lizzata ad estendere il rapporto convenzionale riguardante le discipline di chirurgia generale, ortopedia ed ostetricia da espletare negli ospedali di Mistretta e S. Agata Militello. Dobbiamo, purtroppo, registrare che l’Asp di Messina ha immediatamente accettato la suddetta proposta aprendo il dovuto confronto con le OO.SS.. Si tratta di una decisione che respingiamo fortemente poiché, accanto all’ennesimo atto di privatizzazione della sanità, si evidenzia una nuova penalizzazione per gli ospedali di Mistretta e Sant’Agata di Militello e la mortificazione delle professionalità all’interno esistenti.

In questo excursus della sanità messinese è ingiustificabile il declassamento del Presidio Ospedaliero San Vincenzo di Taormina con scelte inaccettabili come la cancellazione dell’eccellenza rappresentata dalla cardiochirurgia pediatrica. Allo stesso modo è inspiegabile la soppressione del Punto nascita presso l’ospedale di Sant’Agata Militello che, a seguito della precedente chiusura del Punto nascita di Mistretta, avrebbe dovuto rappresentare il Punto Nascita di riferimento per tutta la vastissima zona nebroidea. Una promessa solenne che si è trasformata in una macroscopica bugia.

Allo stesso modo segnaliamo la mancanza di strategia e prospettive per l’ospedale di Patti.

Altro grave problema riguarda l’azienda ospedaliera Papardo che la rete ospedaliera del 2019 ha trasformato da DEA di II° livello a DEA di I° Livello: un declassamento che ha causato la trasformazione al ribasso di un congruo numero di strutture complesse diventate strutture semplici dipartimentali, in aperta violazione del decreto Balduzzi. Un declassamento che ha rappresentato la profonda mortificazione della città metropolitana di Messina poiché è opportuno rammentare che alcune provincie siciliane come Catania e Palermo hanno avuto riconosciuti ben tre DEA di II° livello.

Tra le tante criticità che necessitano una strategia risolutiva da parte del Suo assessorato vi è la scottante questione delle liste di attesa che, giorno dopo giorno, sta trasformando in un vero e proprio dramma sociale causato dalla lungaggine dei tempi delle prestazioni che compromettono le diagnosi precoci sia nei soggetti fragili che nelle persone ultra-settantenni, le quali nei tantissimi casi di povertà ed indigenza rinunciano alle cure non potendosi permettere i costi delle strutture private.

Sarebbe, pertanto, opportuno che la Regione attivasse e prevedesse dei percorsi di garanzia e tutela del diritto alla salute di tali soggetti.

Ecco perché la Uil e la Uil Fpl non ci stanno e non si stancheranno mai di denunciare lo stato di una sanità ridotta ad un colabrodo.

Messina non può essere sempre considerata provincia scartata e da penalizzare a causa delle scellerate scelte riconducibili operate dai procedenti Governi Regionali.

Pertanto, nel manifestare fiducia nella Sua persona, auspichiamo vivamente che decida di impostare in maniera diametralmente opposta a quanto avvenuto fino ad oggi le scelte della politica sanitaria Regionale.

In tal senso, Le chiediamo l’indizione di Conferenza dei Servizi, una sorta di Stati generali della sanità messinese, coinvolgendo i Sindaci del Territorio, le Organizzazioni Sindacali e i Direttori generali per affrontare e risolvere le tante criticità degli ospedali e le annose questioni che riguardano le interminabili liste di attesa sia specialistiche che di Pronto soccorso al fine di restituire la doverosa dignità ai cittadini della provincia di Messina”.

Così scrive il sindacato.

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