Accusato di maltrattamenti e stalking, ma erano false accuse. Fine del calvario per un padre separato

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Accusato di maltrattamenti e stalking, ma erano false accuse. Fine del calvario per un padre separato

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sabato 26 Novembre 2022 - 19:39

In primo grado la condanna era stata di 3 anni e 8 mesi di reclusione per maltrattamenti e atti persecutori nei confronti della ex moglie, in presenza dei figli piccoli. In appello tutto è stato ribaltato per un quarantenne originario della provincia di Messina, che è stato assolto da entrambi i reati con formula piena, “perché il fatto non sussiste”. La sentenza è della sezione penale della Corte d’appello presieduta dal giudice Bruno Sagone e composta dalle college Maria Teresa Arena e Daria Orlando. La Corte ha ritenuto le denunce dell’ex moglie completamente inattendibili e legate strumentalmente alla separazione “avvelenata” tra i due ex coniugi.
Nelle motivazioni – si legge – non risulta raggiunta la prova, al di là di ogni ragionevole dubbio, in ordine alla penale responsabilità dell’imputato per i reati a lui ascritti”. Anche sulla seconda accusa, quella di stalking, i giudici sono giunti all’analoga tesi dell’insussistenza, dopo aver analizzato i vari episodi denunciati dalla donna.
La tesi della totale insussistenza dei fatti, accolta in appello, è stata sostenuta sin dal primo grado dal difensore dell’uomo, l’avv. Antonio Bongiorno. E non mancano le reazioni per una sentenza che finalmente rende giustizia a padri vittime di accuse a volte infondate e che stanno diventando sempre più frequenti. Dopo la giornata internazionale sulla violenza sulle donne celebrata ieri non sono mancati spiacevoli riferimenti a uomini e padri che si trovano ad affrontare ingiustamente processi a causa di false accuse specie durante le cause di separazione.

L’Associazione Genitori per Sempre di Messina, sentita per un commento sulla notizia, si dice lieta che “un innocente sia stato finalmente riabilitato dopo un ingiusto calvario, aggiungendo che non si può più sottovalutare il fenomeno dilagante delle false accuse in ambito separativo perché costituiscono un’arma impropria in mano a donne senza scrupoli pronte a tutto pur di distruggere l’ex coniuge, peraltro intasando il lavoro di forze dell’ordine, procure e tribunali nell’aiuto alle vere vittime di violenza, che in questo modo vengono difficilmente credute e quindi delegittimate. L’associazione auspica che la giustizia faccia il suo corso fino in fondo e ricorda che anche la vicenda in questione, in cui l’accusato è stato riconosciuto innocente con formula piena, riempie le statistiche sulla violenza di genere che registrano le sole denunce e mai l’esito quasi sempre in archiviazione o assoluzione dei procedimenti avviati. L’associazione vuol precisare che è contro ogni forma di violenza, ma così come deve esser punito tale reato allo stesso modo devono esser condannati quei soggetti che producono false accuse”.

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