Continua ad avere seguito la vicenda riguardante il procedimento sul caso della discarica di Portella Arena. Un mese fa erano stati emessi i rinvii a giudizio per l’ex Sindaco Renato Accorinti, l’ex assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua, il responsabile del procedimento Salvatore Saglimbeni, l’ex presidente di MessinAmbiente Alessio Ciacci, il commissario che ne aveva preso il posto Giovanni Calabrò, il primo amministratore unico di MessinaServizi, Beniamino Ginatempo, e l’ex direttore generale della partecipata Aldo Iacomelli.
Dopo ciò, a inizio Novembre il pubblico ministero Rosanna Casabona, ha richiesto anche una proroga delle indagini, motivandola con “l’oggettiva impossibilità di concludere le indagini, atteso che sono in corso ulteriori accertamenti da parte di questa autorità giudiziaria”.
I nuovi indagati sono di una certa rilevanza, visto che si tratta dell’ex sindaco Cateno De Luca, dell’ex assessore all’Ambiente Dafne Musolino e dell’ex presidente di MessinaServizi Pippo Lombardo. Nella richiesta ci sarebbe anche Armando Di Maria, ex direttore di MessinAmbiente, che però è morto ad agosto del 2021. Il periodo a cui l’indagine è stata estesa è fino all’Ottobre 2020. Saranno accordati altri sei mesi utili per indagare.
Contestata ai nuovi indagati la gestione di un’altra discarica, pur se all’interno dello stesso procedimento che riguarda quella di Portella Arena.
Agli imputati rinviati a giudizio erano contestati rifiuto di atti d’ufficio per il profilo della mancata messa in sicurezza (Accorinti, Ialacqua, Saglimbeni), rifiuto d’atti d’ufficio per la mancata raccolta di pergolato, getto pericoloso di cose e gestione di rifiuti non autorizzata (Ciacci, Calabrò, Ginatempo, Iacomelli).
Verranno condannati tutti per attentato alla salute pubblica