Rimosse le bibliocabine, Elio Conti Nibali: “La soluzione non deve essere la resa”

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Rimosse le bibliocabine, Elio Conti Nibali: “La soluzione non deve essere la resa”

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mercoledì 27 Luglio 2022 - 10:45

“La decisione di eliminare le bibliocabine, vandalizzate e divenute ricettacolo di immondizia, lascia molto rammarico in chi le aveva realizzate”. A dichiararlo Elio Conti Nibali dopo la rimozione, da parte dell’assessore Massimiliano Minutoli, delle bibliocabine di piazza del Popolo e via Garibaldi, da tempo abbandonate a sé.

“Si rafforza, – prosegue – al contrario, la convinzione di tanti cittadini che non ci sia niente da fare contro l’inciviltà ed il vandalismo in questa derelitta città. Nulla di nuovo, comunque. Fenomeni di questo tipo sono studiati da decenni da psicologi e criminologi, con l’elaborazione addirittura nelle Università statunitensi di una teoria, quella delle “finestre rotte”, che ha indicato con chiarezza come agire in queste situazioni per generare processi virtuosi, partendo da situazioni di estremo degrado.

“In breve sintesi, gli studiosi di psicologia sociale ci insegnano che se lasciamo per strada automobili abbandonate e con i vetri rotti, si trasmetterano messaggi di disinteresse ed incuria, sensazioni di assenza di norme e del fatto che tutto è inutile. Nello stesso modo, se si rompe un vetro in una finestra di un edificio e non viene riparato, saranno presto rotti tutti gli altri.

“Al dunque, se una comunità, di fronte a segni di deterioramento non interviene prontamente la situazione degenererà. Se gli spazi pubblici (e le bibliocabine), vengono vandalizzati e nessuno provvede al ripristino, questi luoghi saranno abbandonati dalla maggior parte delle persone e questi stessi spazi saranno progressivamente occupati dai bulli di quartiere, pronti per le loro bravate.

“La soluzione quindi non dovrà essere mai la resa, le eliminiamo e togliamo il problema, al contrario istalliamone altre, prevediamo la “manutenzione continua”, puliamole quotidianamente e resisteranno anche da noi. La cultura e la civiltà della bellezza hanno bisogno di impegno e pazienza: ci sono riusciti nel Bronx, perché non dovremmo farcela a Piazza del Popolo?”.

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