Sport, Croce e Barbera: “Da De Luca visione miope, bisogna attrarre gli investitori per riportare il calcio in serie A”

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Sport, Croce e Barbera: “Da De Luca visione miope, bisogna attrarre gli investitori per riportare il calcio in serie A”

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mercoledì 08 Giugno 2022 - 12:55

Siamo agli sgoccioli della campagna elettorale del centro destra e, a pochi giorni dalla chiamata alle urne dei messinesi, la coalizione che sostiene Maurizio Croce come nuovo sindaco della città ha deciso di presentare, nell’ambito di un’apposita conferenza stampa, la sua visione per quel che riguarda lo sport. Una visione che remerebbe contro quella dell’uscente amministrazione De Luca, definita durante l’incontro come miope se non addirittura del tutto assente in materia di sport.

Alla conferenza, che si è tenuta questa mattina alla Chiesa di Santa Maria Alemanna, sono intervenuti, oltre che Maurizio Croce, l’assessore designato allo Sport per il centro destra, Antonio Barbera.

“Quando ho pensato a un assessore allo Sport, ho pensato a una figura che non conoscevo, ma che nel corso degli anni ho sempre seguito nei giornali. – ha esordito Croce riferendosi a Barbera – Una figura che mi è sempre piaciuta, in quanto mi dava l’impressione di essere genuina e competente. A Messina non ci sono solo persone che urlano e insultano, ma anche persone sobrie e competenti che hanno come principale obiettivo il rilancio di Messina.

“Nella nostra città lo sport è stato negato. Parlando con un imprenditore del nord, ricordavamo che in Sicilia avevamo tre squadre in serie A, il Messina, il Catania e il Palermo. Nel frattempo, il Catania è fallito, il Palermo prova a entrare in serie B e il Messina è in serie C. Per questa città si può e bisogna fare di più, cercando di renderla attraente ai gruppi imprenditoriali del nord: solo così possiamo riportare Messina ai fasti del calcio. Dopo la stanchezza e rassegnazione degli ultimi dieci anni, mi auguro che i messinesi ricomincino a sognare”.

“Vorrei che questa città diventasse un esempio di sport. – ha dichiarato Barbera – Il motivo per cui parliamo di questo tema è perché la nostra amministrazione, quella di Croce, vuole che lo sport riassuma la centralità che gli spetta. Per capire cosa vogliamo fare dello sport, dobbiamo iniziare dal suo significato. La Carta europea dello Sport lo definisce come ‘qualsiasi forma di attività fisica che, attraverso una partecipazione organizzata o non, abbia per obiettivo l’espressione o il miglioramento della condizione fisica e psichica, lo sviluppo delle relazioni sociali o l’ottenimento di risultati in competizioni di tutti i livelli’. La politica, pertanto, si deve mettere al servizio dello sport. Lo sport è inclusivo, perché dà la possibilità a tutti di essere uguali, anche a chi è affetto da una disabilità. Lo sport dà anche lavoro. Negli ultimi anni, tuttavia, abbiamo assistito alla banalizzazione dello sport, in quanto è stato trattato solo come un gioco. Ma lo sport è molto di più, ha un prima, un durante e un dopo. Prima perché le manifestazioni sportive organizzate attraggono persone, con un beneficio per l’economia locale. Ha un durante per quello che viene fatto dall’atleta. E un dopo, in quanto quello che facciamo resta negli occhi di tutti noi: il brand Messina deve essere esportato non solo in Italia, ma anche in tutta Europa.

“Quando mi è stato chiesto di fare parte della squadra di governo di Croce, ho iniziato a girare per la città, e ho visto gli impianti sportivi che ci circondano. I sedili abbandonati al San Filippo sono diventati il simbolo dell’abbandono degli stadi della città. Ciò causa problemi a diverse eccellenze sportive del nostro territorio. Ne è un esempio la Top Spin, squadra di tennis da tavolo che ha portato il nome di Messina in tutta Europa. I vetri della struttura in cui compete la squadra sono oscurati da degli adesivi. E ancora: quando giocano in casa, la Top Spin si deve cambiare in un’altra stanza, perché per dovere di ospitalità deve lasciare l’unico spogliatoio agibile alla squadra avversaria. Infatti, l’altro spogliatoio è del tutto inagibile per via del tetto sfondato.

“Nel 2007 avevamo una squadra di calcio in serie A. Siamo una città di oltre 230 mila abitanti, siamo una città di serie A, e per questo dobbiamo riportare la nostra squadra di calcio in serie A. Il San Filippo ha un’agibilità si appena 7 mila posti quando la struttura ne conta formalmente quasi 40 mila. E dobbiamo ringraziare il cielo se ci sono quei pochi posti agibili, perché all’interno dello stadio abbiamo seggiolini a terra e servizi igienici di fatto inesistenti. Bisogna rendere agibile il San Filippo, creando anche una copertura, e poi va pensato un unico bando per renderlo attrattivo agli investitori. Gli investitori non vengono a Messina per fare calcio a causa degli impianti che ci ritroviamo.

“Chi fa calcio giovanile, poi, è costretto ad andare a Santa Teresa per disputare i campionati. La primavera dell’ACR gioca a Santa Lucia del Mela. Abbiamo campi a Masse, Sperone, Sant’Agata, il Celeste, che potrebbero diventare campi in erba sintetica ed essere usati dalle associazioni sportive. Ciò renderà Messina una città di sport.

“L’amministrazione De Luca, pur non essendo l’unica responsabile, è stata la peggiore degli ultimi anni per quel che riguarda la gestione dello sport. È stata la peggiore perché, dopo essermi recato all’apposito assessorato, ho scoperto che tra i fiumi di fondi destinati per la creazione e il riammodernamento degli impianti, a Messina non è arrivato nessun progetto. A Messina più che miope l’amministrazione è stata del tutto assente per lo sport”.

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