Giorgia Meloni scende in campo per sostenere Maurizio Croce come sindaco di Messina. Questa mattina si è tenuto un comizio a piazza Cairoli, al quale hanno partecipato diversi importanti esponenti di Fratelli d’Italia. Oltre al presidente del partito, Giorgia Meloni, sono intervenuti Elvira Amata, presidente del gruppo FdI all’Ars, Ella Bucalo, parlamentare in quota FdI originaria del Messinese, Fabio Roscani, presidente di Gioventù Nazionale, il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e, ovviamente, il candidato sindaco per il centro destra Maurizio Croce.
“Dobbiamo riportare Messina in serie A. – ha esordito Amata – Tutti i sondaggi ci portano a oltre il 20%, siamo il primo partito d’Italia per preferenze, e dobbiamo dimostrarlo in Sicilia, a Messina e Palermo. La missione di FdI è stare nel territorio, accanto alla gente per risolvere i problemi. L’unità serve per battere quella sinistra che, senza il volere del popolo, ci governa. Per questo a Messina abbiamo schierato, in consiglio comunale e nelle circoscrizioni, 95 uomini e donne, che mettono al servizio della comunità le loro professionalità”.
“Giorgia ingloba competenza e certezza, senza cadere nel gioco delle poltrone. – ha dichiarato Bucalo – Siamo per la gente tra la gente. Vogliamo dare risposte ai messinesi che non vogliono accettare il declino, perché non è il destino. Messina vuole tornare a splendere, grazie uomini come Croce, capaci di ascoltare la gente”.
È intervenuto poi il presidente Gioventù Nazionale: “La destra italiana ha sempre dedicato particolare attenzione ai movimenti giovanili. Sentiamo la sinistra riempirsi la bocca di giovani per poi tradirli una volta al governo. Sentiamo dalla sinistra che i giovani non avranno un lavoro, ma che possono stare a casa con la paghetta del reddito di cittadinanza. Vogliamo difendere il diritto di crescere nella terra dei nostri genitori e nonni, trasformando le idee in azioni. A Messina lo faremo con Maurizio Croce”.
“Giorgia ha delle profonde radici con questa città. – ha esordito Croce – Suo nonno, infatti, era messinese. La scelta di candidarmi a sindaco è stata una scelta di amore per la mia città. Abbiamo avuto dieci anni di amministrazione populista che ha trasformato questa città in una città brutta, senza decoro. Non avrei mai accettato la candidatura a sindaco senza i valori, esperienza e radici di FdI. La coalizione di centro destra, senza questo partito, non sarebbe stata una coalizione completa. Le amministrative di Messina sono diventate una battaglia di civiltà: abbiamo l’obbligo di vincere per restituire dignità a Messina”.
“Croce è stato direttore per il dissesto idrogeologico, e ciò gli ha permesso di conoscere le fragilità, le esigenze e le necessità di Messina. – ha commentato Musumeci – Questa città ha bisogno di un sindaco che parli di meno e lavori di più, ridando prestigio a Messina. La Sicilia è la prima regione per turismo, oltre che per appalti pubblici. Durante la mia presidenza abbiamo investito 2 miliardi e 800 milioni di euro in infrastrutture. All’ospedale Margherita, abbandonato tra le macerie, sorgerà la civiltà della cultura. A tal fine, abbiamo stanziato decine di milioni di euro per la costruzione di una biblioteca regionale e di musei. Altri 18 milioni di euro saranno destinati alla zona Falcata, che non sarà più terra di rifiuti. Messina piange ancora le vittime delle alluvioni, e per questo abbiamo stanziato in questa città oltre il 40% delle centinaia di milioni di euro destinati in Sicilia contro il dissesto idrogeologico.
“Complessivamente, in questi 4 anni abbiamo speso oltre 2 miliardi di euro di fondi europei. Diversamente da quanto avveniva un tempo, abbiamo fatto sì che i fondi non giungessero a scadenza, spendendo ogni singolo euro che ci veniva stanziato: non abbiamo restituito neanche un euro a Bruxelles”.
A chiudere il comizio è stata Giorgia Meloni: “Ho avuto un nonno Messinese, l’unico vero padre che abbia mai avuto, e il mio primo soggiorno fuori Roma è stato proprio a Messina. Questa città, però, me la ricordavo diversamente. Negli ultimi dieci anni avete avuto sindaci scarsi, che vanno a rincorrere Trump con le magliette o che sanno solo insultare. Messina ha bisogno di un amministratore che parli di meno a faccia di più. Ed è quello che già si sta facendo a livello regionale con Musumeci. I dati ci dicono che la Sicilia da regione che risultava fanalino di coda in molte classifiche, adesso svetta, come negli appalti, nella spesa per fondi europei, nel potenziamento delle terapie intensive, nel sostegno delle attività.
“Amministrare Messina non è come amministrare un condominio, non basta far quadrare i conti, ma bisogna avere un’idea di sviluppo, che negli ultimi anni è venuta a mancare. Il mare per Messina è la più importante infrastruttura, e noi ci comportiamo come la Svizzera, come se non ci fosse il mare. Per questo da anni chiedo l’istituzione di un Ministero per il mare. Abbiamo infrastrutture non in grado di attrare i traffici commerciali, e per questo molti preferiscono fare il giro d’Europa e sbarcare a Rotterdam.
“Formazione e investimenti sono necessari per evitare la fuga di giovani. Serve infatti migliorare le condizioni delle persone, dando un lavoro ben retribuito, in modo che non siano alle dipendenze delle paghette della politica. Uno stato giusto fa assistenza verso chi non può lavorare, non chi non vuole farlo. Per questo ritengo che il reddito di cittadinanza sia uno strumento diseducativo, perché incentiva i giovani a starsene a casa, a non dare nessun contributo. Qui di cittadinanza abbiamo bisogno le infrastrutture. I turisti, infatti, vogliono viaggiare in modo comodo e veloce. Questa è una città che ha tantissime opportunità, per turismo, storia, produzione, ma serve qualcuno che la sappia governare”.