Si è tenuta questa mattina quella che il centrodestra ha chiamato un’operazione verità sull’annosa questione del Risanamento. Al Palacultura, alla presenza del candidato sindaco Maurizio Croce e della deputata in quota Forza Italia Matilde Siracusano, si è tenuta una conferenza stampa in cui si è discusso del come si è giunti, sotto il profilo parlamentare, all’avvio della demolizione delle baracche di Messina.
“È giusto che i messinesi sappiano qual è stato l’iter parlamentare dell’inizio della risoluzione del problema della baraccopoli, – ha esordito Croce – e in questo contesto Matilde Siracusano, che con me sarà assessore per le Politiche del risanamento, ha avuto un ruolo da protagonista”. Croce ha criticato particolarmente la decisione, da parte di Sicilia Vera, di presentare la lista “Mai più baracche” a supporto di Federico Basile: “La cosa più vergognosa è essersi ritrovati in una competizione elettorale con una lista contenente il termine baracche. Non andremo a strumentalizzare in campagna elettorale questo problema, avremo rispetto per le persone interessate da questa problematica.
“Il risanamento è un problema annoso che si può risolvere solo in sinergia, con amministrazione locale, regionale e statale. Ognuno ha sposato questa causa perché ne ha compreso la gravità. Con l’isolamento istituzionale di De Luca, dovuto ai suoi continui scontri con la Regione e lo Stato, l’ex sindaco ha perso l’occasione di farsi nominare commissario straordinario per il risanamento, e ciò è vergognoso. Il prefetto, figura sulla quale è poi ricaduta questa nomina, non ha la stessa passione che potrebbe avere il sindaco della città nell’usare tutti quei poteri che la norma gli consente di attuare. Messina non viene più ascoltata dalla Regione e dallo Stato perché ha perso di credibilità per colpa della precedente amministrazione”.
“Su questo tema c’è stata una speculazione eccessiva, – ha dichiarato Siracusano – e ciò è una cosa squallidissima. Questo ci ha costretti ad attuare un’operazione verità, per spiegare qual è stato il processo che ha portato all’avvio del risanamento di Messina. A differenza dell’ex sindaco, abbiamo sempre riconosciuto il lavoro svolto da altri, anche nella precedente amministrazione. Ne è un esempio quanto fatto da Marcello Scurria nella veste di presidente di Arisme, ma si tratta di un percorso parallelo a quello avviato nelle sedi parlamentari.
“Musumeci, su richiesta di De Luca, ha chiesto al primo governo Conte lo stato di emergenza per Messina, che però è stato negato perché mancava lo stato calamitoso (a Messina, infatti, le baracche esistono da decenni). Pertanto, ci si è mossi per le vie parlamentari. Al riguardo, abbiamo organizzato, grazie anche a Scurria, una mostra fotografica alla Camera dei Deputati per sensibilizzare i capigruppo. L’allora capogruppo di Forza Italia, Mariastella Gelmini, si è pertanto recata a Messina, rimanendo sconvolta dalle nostre favelas. Dopo una fase di stallo, è arrivato il governo Draghi, e la nuova ministra per il Sud, la forzista Mara Carfagna, ha fatto sì che nel decreto Covid, grazie anche a una forzatura politica, venissero stanziati 100 milioni di euro per il risanamento e conferito i poteri speciali al prefetto”. Su come affrontare la questione case dopo lo sbaraccamento, Siracusano ha spiegato che “partire da palazzine di otto piani non è la soluzione migliore. L’acquisto di case è la strada prevalente”.