Tar: “Giusto il commissario per referendum Montemare”. Ora si attende la data

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Tar: “Giusto il commissario per referendum Montemare”. Ora si attende la data

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giovedì 31 Marzo 2022 - 16:50

Il ricorso del Comune di Messina contro la nomina del commissario ad acta per il referendum Montemare si schianta contro il semaforo rosso del Tar, che lo rigetta, aprendo la strada delle urne. La sentenza era attesa dal 9 marzo scorso, quando le parti erano comparse davanti al Tribunale amministrativo di Catania. Il Comune, con l’Avv. Arturo Merlo, aveva insistito affinché il Tar annullasse il decreto con cui la Regione, a dicembre, aveva inviato un proprio funzionario, Vincenzo Raitano, a sostituire il sindaco di Messina Cateno De Luca che non aveva dato corso alla fissazione della data per il referendum. Secondo il Comune, la nomina non teneva conto di un decreto del sindaco dell’ottobre 2020 con cui si sospendeva il referendum per l’emergenza sanitaria. L’avv. Filippo Brianni, in difesa del comitato Montemare Comune, aveva obiettato che il sindaco non aveva il potere sospendere un decreto dell’assessorato regionale ed aveva difeso la scelta della Regione di nominare un commissario a fronte dell’inerzia del comune, che non aveva nemmeno risposto ai solleciti con cui il comitato nel 2021 aveva chiesto con forza la fissazione della data delle elezioni. Contro il ricorso del Comune anche la Regione, difesa dall’Avvocatura di Stato. Il Tar ha di fatto accolto le deduzioni del comitato, sostenendo con la sentenza n. 932 che il decreto del sindaco con cui sospendeva per la pandemia il referendum “è da intendersi nullo per incompetenza assoluta, atteso che il sindaco non dispone di detto potere, spettante a plessi amministrativi diversi (regionali)” e che la nomina del commissario fu necessaria per via dell’inerzia del comune. Perciò il Tar ha confermato la nomina del commissario che nei prossimi giorni dovrà indire il referendum per consentire ai quartieri XII e XIII di esprimersi sulla vicenda. “Siamo soddisfatti – ha dichiarato l’avv. Filippo Brianni – perché il Tar conferma ancora una volta, dopo la Regione, che è giusto svolgere questo referendum e consentire ai cittadini esprimersi”. E infatti, quella del Tar non è una pronuncia isolata, perché già il comune aveva fatto ricorso straordinario al presidente della regione anche contro il decreto assessoriale che imponeva il referendum, ma il ricorso venne rigettato su parere del Consiglio di Giustizia Amministrativa.
Improbabile che il Comune ricorra contro la sentenza del Tar ed è quindi possibile che già in primavera si svolga il referendum che vedrà coinvolta l’intera città; nel caso in cui non si raggiunga il quorum sull’intera città, si prenderà in considerazione soltanto il voto delle aree che chiedono di diventare comune autonomo e sempre che in queste aree abbiano votato più della metà degli elettori. In caso di esito positivo del referendum la palla tornerà in assessorato regionale che dovrà definire il procedimento e infine all’Ars che dovrà con legge regionale sancire la nascita del nuovo Comune.

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