Polemica Salvini-Baglieri, Prima l’Italia: “Non basta negare il problema, i dirigenti siciliani sono spesso risultati inadeguati”

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Polemica Salvini-Baglieri, Prima l’Italia: “Non basta negare il problema, i dirigenti siciliani sono spesso risultati inadeguati”

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martedì 29 Marzo 2022 - 10:48

A distanza di giorni prosegue il battibecco tra governo regionale ed esponenti vicini al leader della Lega Matteo Salvini. Lo scorso fine settimana Salvini, durante un incontro sui fondi europei per il Mezzogiorno, ha criticato la classe dirigente siciliana, accusandola di non essere capace di gestire l’emergenza acqua e rifiuti che perennemente interessa la Sicilia. “Non è possibile che io stesso venga chiamato da amministratori locali, cittadini e imprenditori per le perenni emergenze di rifiuti e acqua. – ha affermato Salvini – Non è possibile che in una terra straordinaria, produttiva, propositiva, la patria dell’autonomia e il centro del Mediterraneo non riesca, per l’incapacità della sua classe dirigente, di risolvere emergenze come quelle che riguardano acqua e rifiuti”.  

Al leader della Lega ha replicato l’assessore all’energia Daniela Baglieri, tacciandolo di parlare senza essere adeguatamente informato: “Il leader della Lega Matteo Salvini – ha replicato Baglieri – poco sa o molto probabilmente è male informato in merito alla realtà siciliana in materia di acqua e rifiuti. Le sue parole offrono una lettura semplicista e disarticolata della realtà siciliana. Il governo Musumeci ad oggi è l’unico governo che con caparbietà ha avviato un percorso virtuoso, raggiungendo importanti obiettivi come: rafforzare il sistema impiantistico pubblico, incrementare la raccolta differenziata, avviare le procedure per due termoutilizzatori, razionalizzare la gestione della risorsa idrica”.

In difesa di Salvini è adesso intervenuto il gruppo all’Ars Lega – Prima l’Italia, capeggiato dal deputato Antonio Catalfamo: “Le ultime dichiarazioni del senatore Matteo Salvini hanno destato parecchi turbamenti nell’agone politico. – si legge in una nota – Ma riteniamo che la classe dirigente siciliana sia spesso stata inadeguata rispetto alle necessità reali del sistema siciliano. Lo abbiamo visto nella sanità così come per l’energia e il tema rifiuti. Non è solo un discorso di deresponsabilizzazione politico-istituzionale.

“Se dovessimo basarci sull’ultima Relazione sulla Performance disponibile sul sito della Regione, relativa al 2018, che elenca una serie di obiettivi strategici con le relative percentuali di realizzazione, che nella stragrande maggioranza dei casi risultano completati, non dovremmo preoccuparci degli aumenti delle premialità per i dirigenti siciliani. In realtà le cose sono molto diverse e ce lo dicono gli studi fatti. La Sicilia in termini di risultati raggiunti a livello di amministrazione è ancora troppo indietro per pensare di poter condividere col resto del mondo eventuali vittorie. La verità è che la macchina si è impantanata più volte, per la poca capacità politica di trovare sintesi su grandi temi ma anche perché chi dovrebbe filtrare le decisioni e attuarle, non è stato capace come avrebbe dovuto. E sui processi di autovalutazione si sono innescati meccanismi di autotutela tipici delle “caste” di cui spesso sentiamo parlare. Ha fatto bene Salvini a parlare di inadempienze e incapacità burocratiche.

“Noi stessi, nella nostra azione legislativa, abbiamo dovuto lottare anni per vedere attuate misure importanti e condivise dal Parlamento siciliano. Che si tratti di cattiva efficienza, di lentezza o di poca adeguatezza rispetto ai nuovi standard europei, il risultato si commenta da solo. Le risposte dell’Assessore Baglieri ci stupiscono. Da un’attenta accademica non si può solamente amplificare l’eco del muro di gomma sui Palazzi della Regione. Il sistema non funziona e qualche autocritica è segno di maturità politica non di scarico di responsabilità”.

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