L’ultimo pranzo in… Comune del sindaco De Luca

Redazione

L’ultimo pranzo in… Comune del sindaco De Luca

lunedì 31 Gennaio 2022 - 10:11

Al campionario dei selfie del sindaco Cateno De Luca manca solo quello che lo ritrae seduto sulla tazza del wc. Poi, per il resto in questi terribili anni (dal punto di vista comunicativo), il primo cittadino ha proposto alla sua comunità di tutto.

La foto pubblicata ieri sul suo profilo Social del sindaco, che lo ritrae seduto attorno ad una tavola imbandita in sala Giunta ha scatenato un profluvio di commenti polemici. Il sindaco mostra al pubblico di Fb anche gli aspetti più intimi dalla propria esistenza, che ormai è diventata una continua rappresentazione teatrale. Sia chiaro, è giusto che il sindaco si nutra assieme ai suoi accoliti-assessori, ma c’è da chiedersi che motivo vi fosse per mostrare in pubblico una tavola imbandita all’interno della sala Giunta?

Cosa vorrebbe dimostrare lo “Sciamano del Nisi” nel mostrarsi mentre si accinge a rifornire di calorie il suo corpo? La risposta è presto detta. Lui, così facendo manifesta le sue “debolezze”, la sua normalità, il suo apparire quasi a voler dimostrare di essere allo stesso livello dei suoi cittadini, che la domenica si siedono attorno a un tavolo per il pranzo con la famiglia e i parenti. E mentre loro lo fanno a casa, lui (poveraccio) lo fa nella pausa di lavoro, perché la Corte dei Conti pare abbia scoperto gli artifizi con i quali il sindaco De Luca ha fatto quadrare i conti di Palazzo Zanca.

Lo scatto della tavola imbandita con il cibo gentilmente offerto dai suoi cittadini, ben consci del suo sforzo per salvare Messina, non è stata la sola a scandire una giornata di straordinaria amministrazione. S’è iniziato al mattino con la consueta tazza di caffè presso la residenza di Fiumedinisi, per concludersi a tarda ora, per dare la buonanotte ai propri “fans”.

Cateno De Luca, diciamolo con franchezza, sta attraversando forse il momento più difficile della sua amministrazione, perché da un lato la Corte dei Conti ha “scoperto” il lavoro “sporco” del sindaco, dall’altro ci sono i cosiddetti stakeholders (i creditori) che hanno fatto pressioni affinché Palazzo Zanca non dichiarasse fallimento perché rischiavano di perdere i soldi che avanzavano.

Di sicuro c’è solo che il sindaco, al momento, non ha affatto salvato Messina, al contrario, la città corre il rischio di essere definitivamente affossata da un’amministrazione spregiudicata che riproposto un Piano di riequilibrio zeppo di criticità. E mentre si consuma l’ultimo pranzo in Comune, all’orizzonte si stagliano le ennesime dimissioni dalla carica di sindaco. Ma sarà la volta buona?

Davide Gambale

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