“Disobbedienza civile” contro il Super green pass: gruppo di non vaccinati prova ad attraversare lo Stretto

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“Disobbedienza civile” contro il Super green pass: gruppo di non vaccinati prova ad attraversare lo Stretto

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martedì 11 Gennaio 2022 - 08:00

Un atto di disobbedienza civile si è verificato ieri mattina tra le sponde dello Stretto, contro le nuove regole che prevedono l’obbligo del green pass rafforzato per viaggiare sui mezzi pubblici, compresi aliscafi e traghetti. Alle 12 e 15 circa venti persone del gruppo “Disobbedienza civile”, provenienti da Messina e dalla provincia, si sono recate all’imbarco delle navi veloci per potere andare a Reggio Calabria. Fermati dal personale della polizia, perché privi del green pass da vaccino, hanno rivendicato il loro diritto alla libera circolazione “Si tratta di un diritto sancito dall’articolo 16 della costituzione repubblicana, che stabilisce che ‘ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale’”, si legge in una nota del gruppo.

“I funzionari di polizia hanno replicato che avevano disposizione di non consentire ai non vaccinati di accedere alle navi, in base a un decreto del governo. – si continua a leggere nella nota – Abbiamo insistito che, secondo la costituzione, un governo non può limitare con proprie disposizioni le libertà personali. Abbiamo poi aggiunto che è oggi possibile muoversi con mezzi propri in tutte le regioni d’Italia e d’Europa, e che questo diritto è invece negato ai siciliani. A questo punto, abbiamo chiesto che fosse redatta una relazione di servizio da inviare alle autorità di pubblica sicurezza, che attestasse i fatti”.

La polizia ha quindi proceduto a identificare alcuni dei presenti, tra i quali, la professoressa Eva Buttà, il professore Dario Caroniti, la musicista Maria Grazia Caffarelli, l’avvocato Emilio Fragale, la professoressa Cristina Oliveri, la studentessa Sonia Pantano, la professoressa Melissa Rodilosso, l’avvocato Michele Schinella, la professoressa Rosaria Scimone. “Respinti così agli imbarchi – conclude il gruppo – siamo tornati alle nostre attività, consapevoli che il diritto al lavoro dei pendolari e il diritto alle cure dei malati siciliani e calabresi è attualmente sospeso dal governo e che questa palese violazione dei loro diritti è avvenuta nel silenzio dell’intera rappresentanza parlamentare e l’avallo del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella”.

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