Policlinico, la nutrizione artificiale in Sicilia

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Policlinico, la nutrizione artificiale in Sicilia

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sabato 30 Ottobre 2021 - 19:20

“Portare modelli che già presenti in altre regioni italiane ed in Europa, nel tentativo di creare un progetto per una rete di ospedali regionale per la nutrizione artificiale in Sicilia”. Lo ha detto il prof. Claudio Romano, direttore dell’unità di gastroenterologia del Policlinico di Messina durante il convegno nazionale su “La nutrizione artificiale: verso nuovi modelli clinici e assistenziali”, organizzato con l’associazione nazionale nutriti artificialmente. “Il Policlinico di Messina – ha spiegato ancora Romano – si pone come capofila per questo progetto che dovrà essere realizzato in simbiosi con tutte le altre realtà regionali. La presenza oggi, anche se da remoto, dell’assessore alla sanità Ruggero Razza dimostra l’interesse della Regione per sensibilizzare le autorità politiche. Abbiamo iniziato anche una progettualità con l’associazione “Anna” e con il governo nazionale, in particolare il sottosegretario Pierpaolo Sileri che oltre ad essere medico è molto sensibile a queste patologie. Quindi – ha aggiunto – cerchiamo di evidenziare che la Sicilia c’è e che non è fuori da questi tavoli in cui si organizza l’assistenza domiciliare per pazienti complessi quali sono questi che si devono nutrire artificialmente. Vogliamo riuscire a migliorare la qualità di vita ed anche le loro aspettative di vita”. “Servono nuovi modelli clinici e assistenziali, a cominciare dalla de-ospedalizzazione col conseguente trattamento domiciliare direttamente a casa, per i bambini malnutriti e gli adulti affetti da patologie croniche gastrointestinali, neurologiche e oncologiche”, ha detto la presidente dell’associazione “Anna” Alessandra Rivella, la quale ha ribadito l’importanza del progetto: “La Sicilia è uno dei territori in cui iniziare a lavorare con la creazione di una rete di nutrizione artificiale. E’ davvero una sfida importante ed utile dal punto di vista degli stakeholder della nutrizione a partire dai pazienti che potranno ottenere un servizio efficiente e diffuso su tutto il territorio. Un servizio utile anche ai clinici che riescono in questo modo a coordinare gli interventi a creare équipe multidisciplinari al servizio dei malati”.

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