Giallo di Caronia, ipotesi archiviazione

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Giallo di Caronia, ipotesi archiviazione

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venerdì 22 Ottobre 2021 - 13:57

E’ terminata da poco l’udienza in camera di consiglio davanti al Gip del Tribunale di Patti che, dovrà decidere se archiviare l’inchiesta, come chiesto dalla procura, sulla morte della dj Viviana Parisi, 41 anni, e del figlio Gioele Mondello, di 4 anni, trovati cadaveri nell’agosto 2020, nella campagne di Caronia.

Il gip Maria Eugenia Aliquò si è riservata la decisione, che dovrebbe essere comunicata nei prossimi giorni. Presenti i sostituti procuratori Alessandro Lia e Federica Urban che hanno spiegato i motivi per i quali la procura ha chiesto l’archiviazione sottolineando che dai rilievi e le prove in loro possesso la donna si sarebbe suicidata gettandosi dal traliccio e con ogni probabilità, avrebbe strangolato il figlio Gioele, o quest’ultimo sarebbe morto in un incidente nella campagne di Caronia. Presenti gli avvocati della famiglia Mondello, Pietro Venuti e Claudio Mondello che hanno esposto la tesi dei loro esperti per i quali Viviana non si sarebbe buttata dal traliccio e non avrebbe ucciso Gioele.

“Speriamo – spiega Venuti – che emerga la verità, noi siamo certi che Viviana non si è mai arrampicata sul traliccio e non avrebbe mai toccato Gioele, siamo sicuri che il giudice valuterà in modo imparziale quanto da noi presentato in udienza. Vogliamo arrivare ad una verità perché la famiglia, che è stata molto provata in questi mesi, ha diritto ad avere una ricostruzione dei fatti corretta e a sapere come sono veramente morti Viviana e Gioele”.

“Abbiamo ascoltato le tesi dei legali della famiglia Mondello, ognuno è ibero di affermare ciò che vuole ma forse era necessaria maggiore attenzione. Pur sottoponendomi alla volontà del Gip che deciderà per il meglio nelle prossime ore, ritengo che le conclusioni dei legali e dei loro esperti spesso siano non veritiere rispetto a quanto sta agli atti e ritengo si tratti di affermazioni grottesche”. A dirlo il procuratore di Patti, Angelo Cavallo dopo le dichiarazioni fatte dai legali della famiglia Mondello in camera di consiglio davanti al Gip.  “Noi siamo convinti della nostra tesi – ribadisce Cavallo – e di quanto abbiamo scritto: loro non ci hanno dato una versione coerente alternativa dimostrandone la veridicità con delle prove. Hanno solo fornito delle suggestioni che rimangono inspiegabili e non hanno nella maggior parte dei casi una rilevanza logica o giuridica. Diversi da parte loro gli esempi non coerenti con gli indizi raccolti”.

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