Vertenza Gicap, il Tribunale affida la conduzione dei punti vendita alla Ergon: soddisfatta la UilTucs

red..me

Vertenza Gicap, il Tribunale affida la conduzione dei punti vendita alla Ergon: soddisfatta la UilTucs

red..me |
mercoledì 22 Settembre 2021 - 11:23

Con decreto del 15 settembre 2021 il Tribunale di Messina – Seconda Sezione Civile Ufficio Fallimentare – ha affidato la conduzione dei punti vendita Gicap alla Ergon consortile a.r.l., per un periodo di tre anni.

L’Affidamento, che dovrebbe concretizzarsi con il relativo contratto entro il 30 settembre, prevede l’affitto dell’attività di vendita di tutti i punti vendita della Gicap presenti nel territorio siciliano e calabrese – circa 42 di cui circa 35 solo nella provincia di Messina – per un periodo di tre anni, con piena tutela occupazionale di tutti i circa 400 dipendenti, ma non solo.

“Avevamo chiesto agli organi della procedura – chiarisce Francesco Rubino Segretario Generale della UilTucs di Messina – che il mantenimento occupazionale si concretizzasse con conservazione degli attuali livelli contrattuali e retributivi di tutte le lavoratrici e lavoratori in forza, gli stessi che dal 2019 hanno dovuto stringere la cinghia per mantenere il posto di lavoro, e diamo merito al Giudice Delegato ed a tutti gli organi della Procedura di avere soddisfatto questa richiesta nella piena attuazione delle nuove norme sulle crisi d’impresa”.

Nei prossimi giorni le parti si incontreranno per formalizzare il passaggio dei dipendenti dalla Like Sicilia s.r.l., che ha gestito in affitto sinora i punti vendita, alla Ergon Consortile. “A piena tutela delle maestranze chiederemo che agli incontri con la Aziende interessate, partecipi anche il Tribunale di Messina a piena garanzia della procedura decretata lo scorso 15 settembre. – continua Rubino – È una bella soddisfazione per tutte le lavoratici ed i lavoratori e per il sindacato messinese tutto, a riprova che è possibile coniugare positivamente la tutela dei dipendenti con la tutela del comparto aziendale, dove invece ahimè molte volte, a pagarne sono le lavoratrici ed i lavoratori, come purtroppo le cronache in questi giorni ci fanno vedere”.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta