Paolo Cannuni : “Addio assoluto al calcio, ora solo famiglia e lavoro”

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Paolo Cannuni : “Addio assoluto al calcio, ora solo famiglia e lavoro”

giovedì 02 Settembre 2021 - 20:08

Rimarrò tesserato da giocatore dell’l’Aquila Bafìa esclusivamente per onorare la mia promessa di disputare la partita d’addio in caso di Promozione. Ma la mia decisione di appendere le scarpe al chiodo resta ferma e irrevocabile, ho tanti impegni di lavoro e ho trascurato troppo la famiglia “.
Passata l’emozione dell’annuncio, avvenuto durante la presentazione della formazione tirrenica, Paolo Cannuni torna a mente fredda e tiene adesso a precisare che il suo sarà un addio non solo al calcio giocato, ma al calcio in assoluto: chi pensava, infatti, di rivederlo sui campi sotto altre vesti, ad esempio come allenatore o istruttore giovanile – un proposito quest’ultimo da lui espresso qualche anno fa, dovrà mettersi il cuore in pace: “Ho dato tanto, anche troppo – sottolinea il 41enne “bomber”-. Il Covid mi ha fatto riflettere parecchio, sembrerà strano ma in questi due anni il calcio non mi è mancato per niente e ho potuto concentrarmi su altre priorità. Sono arrivato alla conclusione che adesso m’interessa godermi in tutto e per tutto la mia famiglia a cui ho tolto troppo tempo così come ai miei hobby”.
Neppure il figlio Cristiano, che a 7 anni è iscritto a una scuola calcio ereditando la passione di papà, lo convincerà a farsi rivedere sui rettangoli di calcio. “Lui è libero di compiere le sue scelte, io mi limiterò ad accompagnarlo ma senza seguire minimamente allenamenti e partite. Gli darò consigli solo qualora me li chiedesse. Praticare sport – , indipendentemente dal tipo di disciplina – non potrà che fargli bene dal punto di vista della salute, del fisico e della socializzazione, come hanno insegnato anche gli Europei di calcio e le Olimpiadi”.
Paolo Cannuni si congeda con un unico rimpianto: “Non aver potuto ottenere con l’Aquila Bafìa, a causa della pandemia, la 10^ promozione della mia carriera. Purtroppo i due anni di blocco sportivo per il Covid non hanno bloccato l’avanzare dell’età. Nella vita sono 2 le cose che non puoi comprare: la dignità e il tempo. Io non vivo di ricordi e sono abituato a impegnarmi in tutti i campi della vita con la massima professionalità, mettendoci anima e corpo. Visto che nel calcio non posso più farlo, tanto vale uscire di scena adesso ma con l’orgoglio dei tanti attestati di stima raccolti dagli addetti ai lavori”.

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