Domani si chiude, questa volta definitivamente, il ciclo-Bramanti all’Irccs-Neurolesi. Il direttore scientifico dell’Istituto di Ricerca abbandona l’incarico per raggiunti limiti di età, ma c’è chi giura che non sarà un addio. Infatti, circolano voci che darebbero Bramanti attivo nella ricerca di una posizione all’interno della fondazione che, nelle intenzioni delle “menti pensanti” messinesi dovrebbe assumere la gestione della struttura sanitaria. Sindacati permettendo. L’idea non piace, ad esempio, alla Uil-Fpl di Messina che respinge la semplice idea, dal momento che la reputano una sorta di privatizzazione dell’azienda.
Fatto sta che oggi Bramanti appenderà il camice all’Irccs-Neurolesi, la sua creatura – bisogna dargliene atto -. La corsa alla successione di Bramanti è iniziata, lui stesso avrebbe “impalmato” una sua allieva, ma penderebbe una pericolosa spada di Damocle per via di un contenzioso legato alla sua stabilizzazione. Dal canto suo la Uil-Fpl, nell’attesa che si concludano le procedura di selezione al Ministero della Salute, mette in guardia la governance dell’azienda sanitaria con una nota spedita lo scorso 7 luglio, al fine di individuare una figura “scevra” da qualsivoglia problema.
L’indicazione che dà il sindacato rappresentato da Pippo Calapai è quella di assumere l’interim da parte dell’attuale direttore generale o da parte del direttore sanitario. Intanto, oggi si prepara la festa di commiato del prof. Dino Bramanti che comunque conta di tornare nella struttura molto presto. Qualcuno, invece, festeggia perché la sua è stata una presenza ingombrante.