Gioveni: “Cresce l’emergenza socioeconomica dei mariti separati: urge per loro un centro di accoglienza”

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Gioveni: “Cresce l’emergenza socioeconomica dei mariti separati: urge per loro un centro di accoglienza”

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venerdì 09 Luglio 2021 - 08:50

Trovare una soluzione abitativa per i mariti e, spesso, padri separati, non di rado costretti a vivere in macchina. È quanto chiede, in sintesi, il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale, Libero Gioveni, in un’interrogazione indirizzata all’Amministrazione comunale. Al riguardo, il possibile braccio operativo a sostegno, anche sotto il profilo psicologico, di quelli che lui definisce i “nuovi poveri” potrebbe essere la Messina Social City.

“Risulta sempre più crescente – si legge nell’interrogazione – purtroppo nella nostra città il numero di mariti separati che, a causa di sentenze di separazione che determinano per loro situazioni economiche e sociali deficitarie, si ritrovano costretti a vivere in condizioni di certificata precarietà abitativa, […] persino in macchina”.

“Trovo superfluo spiegare i motivi che portano degli uomini (nel nostro caso cittadini messinesi) a ridursi come dei veri e propri senzatetto, con le ripercussioni psicologiche che questa condizione, mista all’emergenza economica, possa generare.

“Nella nostra città, per un certo periodo, era anche esistita una struttura gestita dalla Caritas diocesana che ospitava questi padri separati, ma oggi, non conoscendone i motivi, non vi è più una simile e preziosa opportunità. Sul fronte comunale, come è noto, esiste una struttura simile, la Casa di Vincenzo, ma ritengo che la condizione sociale dei mariti e padri separati debba essere distinta e affrontata differentemente da quella dei poveri clochard che spesso, ahimè, vogliono vivere questa condizione “per scelta”.

“Ecco perché ritengo che il Comune di Messina, con il suo braccio operativo rappresentato dalla Messina Social City, abbia il dovere, nella propria mappa dei bisogni, di inserire (qualora già non lo annoveri) anche questo che riguarda tanti nostri concittadini, divenuto ormai un autentico dramma sociale!

“Si pensi al classico esempio di un padre separato con uno stipendio di circa 1000 euro (ben che vada!) e che per gli effetti di una sentenza di separazione deve obbligatoriamente onorare ogni mese la quota per il mantenimento all’ex moglie, il legittimo mantenimento dei figli e la rata del mutuo della casa acquistata durante il matrimonio dalla quale però è stato costretto a uscire!

“Cosa gli resta? Forse qualche spicciolo per poter mangiare! E i soldi per l’affitto anche per un monolocale dove li trova? Orbene, se non sono questi i nuovi poveri nella nostra città e in generale nel nostro Paese, non so davvero chi possano essere!

“Pertanto, lo scrivente consigliere comunale, alla luce di tutto quanto sopra rappresentato, interroga, ognuno per la parte di propria competenza, al fine di conoscere: quali azioni stiano realizzando al fine di fronteggiare questo preoccupante fenomeno che riguarda parecchi mariti e padri separati; se esista un apposito servizio assistenziale a cura di codesto assessorato o della stessa Messina Social City che miri a seguire i soggetti in questione anche sotto il profilo psicologico; se vi sia, da parte dell’assessorato e della MSC, una costante interlocuzione con enti e/o associazioni che possano individuare e segnalare i casi più critici per dare un primo supporto; se sia nelle intenzioni di codesta Amministrazione individuare a breve scadenza un immobile che, in maniera similare alla Casa di Vincenzo, possa accogliere ed ospitare i mariti e padri separati che maggiormente si trovano, previa verifica del loro stato di bisogno, in condizioni di precarietà economica ed abitativa estrema”.

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