Militare morto dopo dose AstraZeneca: “Ci sarebbe correlazione”

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Militare morto dopo dose AstraZeneca: “Ci sarebbe correlazione”

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mercoledì 26 Maggio 2021 - 14:35

“La causa e i mezzi del decesso di Stefano Paternò devono essere ricondotti all’arresto irreversibile delle funzioni vitali, consecutivo ad Ards (sindrome da stress respiratorio acuto) e sussiste correlazione eziologica tra il decesso e la somministrazione del vaccino AstraZeneca”.

È la conclusione alla quale sono giunti i consulenti della Procura di Siracusa che sta indagando sulla morte del 43enne Stefano Paternó, sottufficiale della Marina militare in servizio alla base di Augusta, morto il 9 marzo a Misterbianco, in provincia di Catania, 15 ore dopo la prima dose del vaccino Astrazeneca.

Non sarebbero state invece ravvisate condotte colpevoli del personale sanitario o parasanitario. “Non sono ravvisabili condotte omissive o commissive in campo al personale sanitario/parasanitario che a vario titolo ha gestito le problematiche inerenti alla vicenda clinica di Stefano Paternò”, scrivono i consulenti del pm Gaetano Bono, titolare dell’inchiesta coordinata dal procuratore capo Sabrina Gambino.

“L’esito negativo delle analisi chimico tossicologiche consente di escludere che il decesso del Paternò sia da attribuire a cause o concause di natura tossica”, scrivono ancora i consulenti medici Giuseppe Ragazzi, Marco Marietta, Carmelo Iacobello e Nunziata Barbera.

Nelle 66 pagine di consulenza, i periti avrebbero accertato la correlazione tra decesso e somministrazione del vaccino AstraZeneca, lotto ABV2856, presso l’ospedale militare di Augusta l’8 marzo scorso.

Sono quattro le persone iscritte nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo: si tratta di Lorenzo Wittum, in qualità di legale rappresentante di AstraZeneca Italia, di un medico e un infermiere dell’ospedale militare dove era stata somministrata la dose, e di un medico del 118.

Sono in corso in tutto il territorio nazionale, da parte dei Nas, le operazioni di dissequestro e restituzione dei vaccini AstraZeneca, lotto ABV 2856, sequestrati nello scorso mese di marzo su disposizione dell’Autorità giudiziaria, a seguito della segnalazione riferita al caso del sottufficiale.

Il via libera è arrivato dopo l’esito degli accertamenti disposti dalla Procura di Siracusa, eseguiti dall’Istituto nazionale per la salute pubblica Olandese e dal Centro nazionale per il controllo e la valutazione dei farmaci dell’Istituto superiore di sanità di Roma.

“Le analisi – si legge in una nota del Nas – svolte in un contesto investigativo ad alto tasso tecnico e secondo coordinate scientifiche in costante aggiornamento e con l’interlocuzione di esperti, hanno stabilito che i lotti oggetto di attenzione, oltre a essere corrispondenti per natura, caratteristiche e composizione con gli altri lotti di vaccino antiCovid-19 analizzati, rispecchiano pienamente i parametri qualitativi e sono conformi al dossier di registrazione approvati dall’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali”.

Le dosi dissequestrate e restituite ai responsabili di ciascuna struttura sanitaria, dove erano custodite nel pieno rispetto delle linee guida sulle modalità di conservazione per garantire la catena del freddo, saranno destinate nuovamente agli hub, per il normale ciclo vaccinale in favore della popolazione.

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