Incidente mortale a Giardini: arrestato 26enne

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Incidente mortale a Giardini: arrestato 26enne

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venerdì 16 Aprile 2021 - 09:55

Omicidio stradale pluriaggravato, lesioni stradali pluriaggravate e calunnia. Sono queste le ipotesi di reato contestate a un 26enne, A.C. di Piedimonte Etneo, al quale i carabinieri hanno notificato una ordinanza di custodia cautelare in carcere su disposizione del Gip di Messina.

La vicenda prende origine nel giugno del 2020 quando a seguito di uno scontro fra una vettura ed uno scooter a Giardini Naxos perse la vita Giuseppe D’Amico (nella foto in evidenza), un giovane di 19 anni, gravemente ferita la fidanzata, allora minorenne. Nell’immediatezza il 23enne che aveva riferito di essere alla guida dell’autovettura, e come tale era stato indicato anche dagli altri tre passeggeri, era stato sottoposto agli accertamenti medici circa l’abuso di sostanze alcoliche e l’uso di sostanze stupefacenti con esito positivo e pertanto indagato in stato di libertà per il reato di omicidio stradale e lesioni stradali.

A dicembre scorso, però, il presunto autista della vettura ha detto di non esser stato lui a guidare rivelando che alla guida dell’autovettura vi fosse proprio il 26enne arrestato oggi. I Carabinieri hanno scoperto che la decisione di indicare l’indagato originario quale autista dell’autovettura era stata concertata inizialmente tra i cinque amici in quanto l’unico ritenuto “sobrio”, ovvero non sotto l’effetto di sostanze alcoliche e stupefacenti. In particolare sarebbe stato il 26enne, già noto alle forze dell’ordine nonostante la giovane età, a convincere gli altri passeggeri a rendere dichiarazioni mendaci in ordine alla sua responsabilità quale autista, facendo anche leva sul timore suscitato in loro dal suo curriculum criminale.

Nel corso delle indagini è emerso che A.C. non ha manifestato alcuna forma di ripensamento, continuando a negare le proprie responsabilità in ordine all’evento accaduto, esercitando continue pressioni nei confronti degli altri 3 passeggeri rimasti a lui fedeli e minacciando di ripercussioni violente uno di loro, arrivando finanche a paventare una spedizione punitiva nei suoi confronti, per il solo fatto di aver leggermente cambiato la versione fornita ai Carabinieri sull’evento, ovvero per aver fornito una dichiarazione più “neutra” rispetto a quella iniziale.

Dalle indagini sono emersi anche ulteriori particolari sulla dinamica dell’evento, fra tutti la circostanza secondo la quale il conducente dell’autovettura avrebbe addirittura visto sopraggiungere il motoveicolo dallo specchietto retrovisore e ciononostante avrebbe eseguito la manovra per svoltare a sinistra.

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