Pasqua in Val d’Agrò, Archeoclub rivive riti e tradizioni

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Pasqua in Val d’Agrò, Archeoclub rivive riti e tradizioni

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lunedì 05 Aprile 2021 - 17:30

Rivitalizzare un patrimonio di tradizioni e riti che da secoli caratterizzano la Pasqua nelle comunità della Valle d’Agrò. Con questo obiettivo si è tenuto su una piattaforma online “Resurrezione della cultura, cultura della Resurrezione”, un incontro organizzato da Archeoclub – Area Ionica in Messina, in collaborazione con le Pro Loco di Casalvecchio Siculo e Forza d’Agrò.

Il meeting è stato moderato da Ketty Tamà di Archeoclub – Area Ionica, che ha sottolineato l’importanza del recupero delle tradizioni in un’ottica di riscoperta e consapevolezza della propria identità.

Dopo i saluti dei rappresentanti delle due Pro Loco (Andrea Miano segretario a Casalvecchio e Antonella Brianni vice presidente di quella di Forza d’Agrò-Scifì), l’iniziativa è stata presentata dal presidente di Archeoclub – Area Ionica Messina, avv. Filippo Brianni che ha richiamato l’esperienza di Pasqua in Val d’Agrò, quando negli Anni ’90 Archeoclub, allora presieduta da Santino Mastroeni, coordinò (insieme, tra gli altri, a Salvatore Duro e Natalino Bongiorno) dei “cartelloni unitari” dei vari eventi pasquali in zona, dalla Cerca del Giovedì Santo a Casalvecchio, fino alla scampagnata ecologica del 25 aprile sul Kalfa, con i mezzo la via Crucis savocese del venerdì, i “trocculi e firrignacculi” antillesi del sabato, la Deposizione di S. Alessio e la festa dell’Alloro di Forza d’Agrò.

“Un esperimento – ha detto Brianni – da ripetere già dal prossimo anno, perchè le tradizioni pasquali sul nostro territorio sono suggestive e caratterizzanti”. L’incontro si è poi concentrato sui due eventi certamente più originali, A Cerca e la Festa dell’Alloro. Di “Litanie medievali nella Cerca di Casalvecchio” si è occupato Franco Nicita, che di questo evento è uno studioso ed animatore. Nicita ha puntualizzato come il rito, che ha luogo la notte tra il Giovedì ed il Venerdì Santo, si articoli in maniera da raccontare molto anche della storia del paese, delle sue caratteristiche socio religiose e della sua conformazione urbana (“la processione, di otto stazioni, iniziava e finiva a S. Teodoro e si snodava su un percorso che non toccava il quartiere ebreo ed arabo”), della rilevanza delle varie chiese (tra cui S. Filippo, oggi non più esistente), del modo di vivere e sentire la Pasqua da parte dei casalvetini di ieri e di oggi. Ha anche sottolineato la matrice greca, latina e siciliana delle litanie che caratterizzano A Cerca e la rendono una tradizione unica nel suo genere. Del “Trionfo fatto arte nella festa dell’Alloro” ha parlato Pina Colosi, attivista della pro loco forzese, evidenziando le radici storiche dell’evento che si tiene il Lunedì di Pasquetta ed è legato alla presenza basiliana sul territorio. Ha anche mostrato immagini sia della processione che delle fasi preparatorie degli stendardi in alloro, dal disegno all’utilizzo dei materiali.

Approfondita anche la tradizione delle “cuddure” e della benedizione dell’Olio Santo. Dalle parole di Colosi è emerso il cocktail di elementi religioni, culturali, artistici e persino socio ricreativi che animano questa festa. Archeoclub ha anche espresso l’auspicio che la Festa dell’Alloro possa presto essere ricompresa nel registro dei beni culturali immateriale presso l’assessorato regionale ai Beni culturali.

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