Vertenza Blu jet, stop di 24 ore il 29 marzo. Uil: “Urge un tavolo tecnico”

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Vertenza Blu jet, stop di 24 ore il 29 marzo. Uil: “Urge un tavolo tecnico”

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lunedì 15 Marzo 2021 - 10:12

Nuovo sciopero dei lavoratori Blu jet. I marittimi di Filt Cgil e Uiltrasporti fermeranno il traghettamento passeggeri sullo Stretto di Messina dalle ore 21 del 29 marzo alle ore 21 del 30. Uno stop di 24 ore per rilanciare la vertenza su cui intervengono oggi le segreterie nazionale e regionale della Uiltrasporti.

“Siamo desolati nel dovere, nostro malgrado, procurare ancora disagi all’utenza con l’ennesimo sciopero che rappresenta l’unico mezzo per protestare contro un’azienda pubblica che si ostina a non riconoscere al personale dipendente di Blu Jet le stesse regole che vengono applicate per gli altri equipaggi impiegati per la continuità territoriale nello stretto di Messina”, scrivono le segreterie nazionale e regionale.

“Non riusciamo a comprendere – proseguono – per quale motivo si preferisca accettare una serie di scioperi piuttosto che aprire un confronto con i sindacati per eliminare le discriminazioni salariali e normative tra i lavoratori di blu jet e gli altri che operano nello stesso gruppo delle Ferrovie dello Stato. Ci dispiace constatare che in questa vertenza, a difesa dei lavoratori di Blu Jet, vi siano attivi solo la Uiltrasporti e la Filt Cgil; se vi fossero anche le altre sigle sindacali si potrebbe dare un segnale di maggiore coesione e di forza alla positiva riuscita delle rivendicazioni oggetto dello sciopero. Altro silenzio assordante è rappresentato dalle Istituzioni interessate che non sono mai intervenute in maniera concreta per evitare ulteriori scioperi e spingere il gruppo FS a riconoscere quanto richiesto dai lavoratori.

“Per quanto sopra, in mancanza di risposte concrete, il 30 marzo sarà di nuovo sciopero, l’ennesimo per le stesse motivazioni; auspichiamo, per questo, di vedere la rapida apertura di un tavolo di confronto concreto con tutte le parti in causa. Saranno garantiti i servizi minimi ma chiediamo all’azienda di non fare forzature per impedire il regolare svolgimento di un diritto previsto dalla Costituzione Italiana”.

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