Polizia giudiziaria "parallela": un terremoto scuote il Corpo dei vigili urbani

Redazione

Polizia giudiziaria "parallela": un terremoto scuote il Corpo dei vigili urbani

martedì 16 Febbraio 2021 - 09:17

Gli avvisi di garanzia sarebbero stati recapitati nei giorni scorsi dalla Procura che indaga sul caso della Sezione “parallela” della Polizia giudiziaria dei vigili urbani. Sezione istituita da Palazzo Zanca, su presunta indicazione politica del sindaco Cateno De Luca e dall’assessore al ramo Dafne Musolino, al fine di indagare sulle vicende legate alla ormai famigerata “comitiva degli sciatori” di Madonna di Campiglio.

La scorsa primavera, in occasione della prima ondata della pandemia, il sindaco attraverso le sue dirette su Fb aveva puntato l’indice contro i professionisti, diventati untori per l’opinione pubblica, molti dei quali contagiati dal Covid. Il sindaco, durante le dirette Fb, una delle quali sotto la Casa di riposo “Come d’Incanto”, aveva riferito che i vigili urbani da lui incaricati stavano indagando per risalire all’identità delle persone che facevano parte della comitiva e che erano diventati, a suo dire, veicolo di contagio del virus nella città di Messina.

Gli agenti municipali della Sezione “parallela” di Polizia giudiziaria, senza l’input della magistratura avrebbero iniziato ad indagare mettendosi in contatto con i carabinieri di Madonna di Campiglio e telefonando alle strutture alberghiere per avere i nomi degli ospiti messinesi. In quell’occasione iniziarono a circolare sui telefonini liste di presunti appartenenti alla comitiva degli sciatori, molti dei quali del tutto estranei alla vicenda. Nel calderone finirono stimati professionisti, i quali si sono precipitati a smentire la propria partecipazione alla settimana bianca “incriminata”. In città, complice le “violente” dirette Fb del sindaco Cateno De Luca, si scatenò un clima di caccia al presunto untore.

Nei giorni scorsi, la lettera irrituale del procuratore capo Maurizio De Lucia, spedita al sindaco Cateno De Luca, aveva messo, di fatto in mora, il primo cittadino ad interrompere l’uso di un’autentica Sezione “parallela” di Polizia giudiziaria.

Nei giorni scorsi sono arrivati i primi avvisi di garanzia spediti, a quanto pare, dalla Procura di Reggio Calabria, dal momento che uno degli indagati è parente di un magistrato in servizio nel Distretto della Corte d’Appello di Messina. Un’autentica doccia gelata per gli agenti municipali che avrebbero commesso (ovviamente è tutto da dimostrare), il reato di abuso d’ufficio e falso in atto pubblico. Per il momento gli avvisi di garanzia sono stati spediti agli esecutori materiali delle indagini, ma non è escluso che analogo provvedimento possa riguardare i presunti “mandanti”, ovvero il sindaco Cateno De Luca e il suo assessore Dafne Musolino.