Sale la tensione sociale: De Luca “minaccia” proroghe nelle chiusure, intervenga il prefetto

Redazione

Sale la tensione sociale: De Luca “minaccia” proroghe nelle chiusure, intervenga il prefetto

giovedì 28 Gennaio 2021 - 11:34

Lungi da noi l’idea di tirare per la giacchetta sua Eccellenza il prefetto di Messina, ma la notizia che il sindaco intenderebbe prorogare le restrizioni fino a mercoledì prossimo sta trasformano Messina in una polveriera.

Il primo cittadino ha lasciato intendere che vorrebbe prorogare le restrizioni e ciò sta scatenando un’autentica “rivoluzione” da parte di esercenti e cittadini. Il web, generalmente termometro della tensione sociale, parla chiaramente.

Il video di questa mattina del sindaco sta scatenando un dibattito che vede numerosissimi messinesi puntare l’indice contro Cateno De Luca. E passare dal virtuale al reale è solo un attimo.

A questo punto si rende improcrastinabile un intervento del prefetto di Messina, Maria Carmela Librizzi, il quale ha il dovere per smorzare le nascenti tensioni sociali di tirare le “briglia” a un sindaco letteralmente scatenato. Giova, tuttavia, sottolineare che i “monologhi” del sindaco durante le dirette Fb stanno alimentando un clima di tensione inaudito.

E’ giunto il tempo per il prefetto di “arginare” il primo cittadino che intende proseguire per la sua strada. I numeri della Sicilia la collocano addirittura in ziona gialla, ma per la “regola” che vieta il doppio salto, la Regione nella giornata di domani, passerà in zona arancione. Nonostante ciò, il sindaco De Luca intende mantenere le restrizioni della zona ultrarossa fino a mercoledì 3 febbraio: ciò significa che le attività commerciali potranno aprire battente solo giovedì 4.

Il prefetto ha gli strumenti per “fermare” il sindaco ed è giunto il tempo di esercitare i poteri che la legge conferisce al rappresentate locale del governo. Il prefetto può anche sospendere il sindaco dalle sue funzioni. Lo prevede, del resto, l’articolo 40, legge 8 giugno 1990, n. 142: il sindaco può essere sospeso (…) per gravi motivi di ordine pubblico.