Sanità, la Commissione d'inchiesta concede a La Paglia i "canonici" sette giorni

Redazione

Sanità, la Commissione d'inchiesta concede a La Paglia i "canonici" sette giorni

martedì 29 Dicembre 2020 - 17:32

L’avventura di Paolo La Paglia alla guida dell’Asp di Messina si avvierebbe al capolinea. Dal lavoro svolto della Commissione d’inchiesta spedita dall’assessore Ruggero Razza a Messina per verificare il lavoro del manager, trapela poco o nulla. Si sa solo che i componenti della Commissione hanno concesso i “canoni” sette giorni per consentire a La Paglia di proporre le controdeduzioni alle contestazioni mosse.

Se fosse stato tutto apposto e non vi fossero stati i rilievi mossi al dg dell’Asp non sarebbero serviti i sette giorni. Insomma, La Paglia è proprio il caso di dirlo avrebbe i giorni contati prima delle determinazioni che dovrà assumere l’assessore regionale alla Salute, particolarmente scocciato – si dice a Palermo – per i problemi della Sanità a Messina.

Ad “impalare” La Paglia è stata l’azione pressante della Uil di Messina, in modo particolare di Pippo Calapai, che ha messo a nuda quella che è stata definita l’inadeguatezza del manager, di cui egli stesso ha dichiarato di andarne fiero.

Ma oltre alla supposta inadeguatezza c’è di più: ci sono due inchieste aperte dalle Procure di Messina e Barcellona per le vicende della casa di riposo per anziani “Come d’incanto” (La Paglia al momento non risulta fra gli indagati), e la questione del reparto “fantasma” di Barcellona Pozzo (il dg dell’Asp è stato sentito nella qualità di persona informata sui fatti).

A queste due inchieste potrebbe aggiungersene una terza, ovvero quella riguardante la gestione dello smaltimento dei rifiuti: a sollevare il caso è stato il sindaco di Messina, Cateno De Luca.

Nonostante La Paglia abbia tentato di difendersi con la stampa amica, attraverso stucchevoli interviste attraverso le quali scaricava sul personale le responsabilità per le disfunzioni legate all’emergenza sanitaria, pare che la decisione di Razza non possa essere diversa dalla destituzione del manager. L’invio di Marzia Furnari a Messina per capeggiate la task-force Coronavirus, fungerebbe da prodromo alla nomina di Commissario ad acta dell’Asp di Messina. Chi conosce Razza afferma che l’assessore sta seguendo passo passo le procedure per la destituzione di La Paglia con grande signorilità.

A Palermo sono scocciati per le “rogne” di Messina, dove l’atteggiamento di La Paglia starebbe scatenando dei malumori all’interno della maggioranza. E’ di ieri l’avvio della procedura di contestazione dell’attività svolta dal direttore amministrativo Katia Di Blasi. Il dg ha inviato una mal di contestazione avviando di fatto un inusuale procedimento.

Il direttore amministrativo è di nomina fiduciaria e non può essere considerato alla stessa stregua di un dipendente dell’Asp. Su questo argomento è prontissima la battaglia legale, dicono i bene informati. A ciò si aggiunga che la Di Blasi è stata indicata da un parlamentare messinese, nell’ambito della composizione della casella della Sanità.

E’ normale che si sia trattato di una rappresaglia nei confronti di chi ha voluto la Di Blasi. Chi continua a difendere La Paglia strenuamente è il deputato regionale di FI, Tommaso Calderone, mentre Catalfamo (Lega) ha solo speso qualche parolina.

Tutti gli altri parlamentari lo hanno mollato. Insomma La Paglia sarebbe destinato alla destituzione e andando via da Messina lascerà un pezzo di cuore. Mentre per qualche sindacalista verrà meno un punto di riferimento…