Calderone vuole rivoluzionare la Sanità messinese, Uil e Uil-Fpl: "Inaccettabile"

Redazione

Calderone vuole rivoluzionare la Sanità messinese, Uil e Uil-Fpl: "Inaccettabile"

giovedì 03 Dicembre 2020 - 20:18
Il deputato regionale Tommaso Calderone ha presentato lo scorso 29 novembre un disegno di legge tendente ad accorpare l’ospedale Papardo all’Asp, scorporare l’ospedale Piemonte dall’Ircss e annetterlo a sua volta alla stessa Asp. Sull’argomento c’è la ferma presa di posizione di Uil e Uil-Fpl che bocciano la proposta di legge.
“Siamo venuti a conoscenza del Disegno di legge del deputato messinese Tommaso Calderone – affermano Ivan Tripodi, Pippo Calapai e Corrado Lamanna, rispettivamente segretario generale Uil, segretario generale Uil-Fpl e Coordinatore provinciale area medica – che riteniamo inattuabile. L’on. Calderone propone di accorpare il Papardo e il Piemonte (dopo lo scorporo dall’Irccs-Neurolesi), all’Asp. Una proposta fine a se stessa, che intenderebbe concentrare la gestione degli ospedali cittadini in una sola azienda. La stessa azienda che si è dimostrata incapace di gestire l’emergenza sanitaria scatenata dal Covid-19 e che non sarà mai in grado di governare, sotto il profilo economico, altri due ospedali. Piuttosto, Calderone che propone di modificare la Rete sanitaria messinese, impieghi la sua influenza e le sue capacità politiche per il potenziamento dell’Asp, finita al centro del gorgo mediatico per il presunto ‘Reparto fantasma’ di Terapia intensiva dell’ospedale della sua Barcellona. E si impegni anche affinché il Papardo divenga un Dea di Secondo livello. Tenuto conto che la medesima proposta prevede l’accorpamento dell’Irccs-Neurolesi al Policlinico, abbiamo il fondato sospetto che il tesoretto di 91 mln di euro dell’Istituto di Ricerca possa fare gola a qualcuno. L’assetto della Sanità messinese non va toccato e da parte della Uil ci sarà una ferma opposizione al disegno di legge in questione. Auspichiamo che le forze sociali e le forze politiche di buona volontà respingano tale proposta”.
Concludono i dirigenti sindacali di Uil e Uil-Fpl.