Alberto De Luca: "Le aree di sosta dei bus devono scomparire dal centro"

Redazione

Alberto De Luca: "Le aree di sosta dei bus devono scomparire dal centro"

sabato 28 Novembre 2020 - 06:11

L’istituzione di una zona adibita a sosta dei bus di linea delle Compagnie private, in via del Vespro, ha scatenato un vespaio di polemiche e di protese da parte dei commercianti del centro cittadino. Le “corriere” tornano ad occupare gli stalli di sosta per le automobili e quel che è peggio oscurano le vetrine dei negozi che si trovano in via del Vespro. Sull’argomento interviene il presidente della IV Circoscrizione, Alberto De Luca, il quale non risparmia le sue critiche, manifestando il suo disappunto, per una decisione senza una logica. “Voglio augurarmi che si tratta di un’iniziativa degli uffici Viabilità e che l’amministrazione non fosse al corrente di nulla, perchè se così non fosse siamo di fronte ad una scelta politica incomprensibile. Questa stessa amministrazione, dopo la chiusura di via Solferino alla sosta dei bus, aveva annunciato che il terminal dei bus sarebbe stato realizzato nell’ampia area di parcheggio del Cavalcavia, in prossimità della stazione, liberando il centro della città dalla  presenza di mezzi ingombranti. Ma evidentemente si è scelto di spacchettare i fondi del Pon Metro e i soldi per completare il terminal non sarebbero più disponibili. La scelta della giunta-Acorrinti era stata sposata da quella attuale, ma adesso pare che si sia tornato indietro. La presenza dei mezzi, oltre al danno economico che arreca ai commercianti, congestiona il traffico in pieno centro e soprattutto elimina stalli di parcheggi a pagamento. Mi auguro che si ravvedano i protaginisti di questa decisione che non condividiamo e della quale, come Circoscrizione, non eravamo nemmeno a conoscenza“.

Salvatore Longo, contitolare di un noto ritrovo di viale San Martino, e componente del direttivo di PmiSicilia Messina, non ci sta e propone la via del dialogo: “Cerchiamo di trovare una soluzione, ma quei bus da lì devono scomparire perché i commercianti non possono essere sempre penalizzati“.