Restrizioni: tutti contro De Luca, rivolta del web contro il sindaco

Redazione

Restrizioni: tutti contro De Luca, rivolta del web contro il sindaco

martedì 24 Novembre 2020 - 10:27

Capace a costruire sul web la sua popolarità, quanto capace a distruggerla. Era attesa la parabola discendente del sindaco Cateno De Luca, balzato agli onori della cronaca nazionale per le sue “sparate” durante la prima ondata del Covid. Adesso, come si dice, il sentiment del web si è rivolto contro il sindaco venuto da Fiumedinisi a “bacchettare” i messinesi. La sua pagina Fb, un tempo il suo cavallo di battaglia, è diventato un campo di battaglia.

Il pulpito della sue predicazioni si è trasformato in banco dell’imputato. I commenti sono inequivocabili, De Luca non è più il sindaco amato dai suo cittadini, l’amore si è trasformato in odio. C’è addirittura chi si sta mobilitando per organizzare la sua cacciata, sul web circola un volantino che dà appuntamento ai messinesi per giovedì prossimo alle 9, a Palazzo Zanca. “De Luca va cacciato da Messina per tornarsene nella sua Fiumedinisi”: questo il senso del messaggio.

Il “popolo social”, anche quello che ha difeso ad oltranza il sindaco dagli attacchi di pochi durante la scorsa primavera, adesso è compatto contro Cateno De Luca.

Il motivo di tutto questo è da ricercare nella pervicace voglia del sindaco di adottare provvedimenti restrittivi che, a suo dire, dovrebbero contrastare il diffondersi del Covid. Scuole chiuse, negozi ad anticipare le chiusure di un’ora, coprifuoco e soprattutto controlli serrati che hanno trasformato Messina in uno stato di Polizia, sono state le cause scatenanti della rivolta del web. E quindi dei messinesi.

Non è comunque solo colpa di De Luca se l’amore s’è trasformato in odio, c’è anche la complicità di qualche assessore. Dafne Musolino, ad esempio, con il suo fare e il suo atteggiamento è stata capace di creare un solco con la categoria dei commercianti. L’ultima riunione ha segnato la fine di un flirt andato avanti dal giorno dell’insediamento del sindaco. Adesso le associazioni datoriali sono tutte contro l’amministrazione.

Del resto, le ultime ordinanze hanno conferito al commercio cittadino un colpo ferale.