Sanità: Reparto "fantasma", il Tg1 svergogna La Paglia. Razza sul punto di rimuoverlo

Redazione

Sanità: Reparto "fantasma", il Tg1 svergogna La Paglia. Razza sul punto di rimuoverlo

mercoledì 18 Novembre 2020 - 15:29

Dieci posti letto di terapia intensiva presenti solo sulla carta. In realtà, al “Cutroni Zodda” di Barcellona Pozzo di Gotto, trasformato in Covid-hospital dall’assessore alla Salute, Ruggero Razza, ci sono solo due posti letto e, per di più, non utilizzati. Prima un articolo del quotidiano Repubblica, poi le telecamere del Tg1 che avrebbero “smascherato” quello che pare essere una grande bluff.

Secondo i dati forniti dall’assessorato alla Sanità, all’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto, ci sarebbero dieci posti di terapia intensiva che avrebbero dovuti essere realizzati per fronteggiare la seconda ondata Covid, attesa per questo autunno, ma nonostante i soldi stanziati dalla Regione (2,2 mln di euro), e le buone intenzioni della politica quello sarebbe un reparto fantasma.

Indice puntato contro il manager dell’Asp di Messina, Paolo La Paglia, un passato da sindacalista, un presente da manager della sanità, preceduto da un commissariamento al Papardo di Messina. L’eco mediatica derivante dal servizio del Tg1, il cui inviato è piombato a Barcellona Pozzo di Gotto per documentare il “reparto fantasma”, sta creando non pochi imbarazzi all’assessore alla Salute, Ruggero Razza, che starebbe meditando la rimozione di Paolo La Paglia. La posizione del managere è in bilico per la vicenda che avrebbe del grottesco.

C’è da dire che da quando è scoppiata l’emergenza Coronavirus, le capacità manageriali di La Paglia sono state messe in discussione da una seri di attacchi sindacali provenienti da Uil-Fpl e ed Fp-Cgil (la Cisl si astiene, anzi i rappresentanti messinesi – si dice – intratterrebbero gradevoli rapporti conviviali con il manager Asp), i cui dirigenti hanno puntato l’indice contro la gestione della sanità messinese.

La Paglia, fino ad oggi, si è sempre difeso utilizzando spesso lo strumento delle comunicazioni istituzionali (ci sarebbe anche per questo una denuncia per esercizio abusivo della professione giornalistica), come arma “impropria” per rispondere alle accuse e agli articoli apparsi su giornali, tv e, soprattutto siti internet. L’ultimo stucchevole messaggio è partito giusto ieri: c’è da chiedersi se un manager di una istituzione pubblica possa utilizzare lo strumento della comunicazione istituzionale?

Elementi che avrebbero fatto andare su tutte le furie l’assessore Razza, il quale sta meditando di dare il benservito al dott. La Paglia.