Un anno fa veniva annunciata la costituzione della nuova Partecipata comunale, la Patrimonio Spa. Un’azienda che dovrebbe (il condizionale è d’obbligo dal momento che di atti ne sono stati prodotti pochi), occuparsi della gestione del patrimonio comunale. Una Partecipata fortemente voluta dal sindaco Cateno De Luca che, contravvenendo al suo programma elettorale, che è servita fino ad oggi per garantire una rendita mensile ai componenti del Consiglio di amministrazione.

Roberto Cicala, il delfino di De Luca, all’anno percepisce 27mila euro, presiede la società a partecipazione comunale, mentre Domenico Guerrera (cognato di Gianpiero D’Alia), e Patrizia Rizzo percespiscono nella qualità di consiglieri di amministrazione poco più di 23mila euro.

La Patrimonio Spa, costituita ad ottobre 2019, di fatto non è mai entrata a pieno regime perchè il sindaco si è dovuto scontrare con problemi legati al personale. Infatti, ad oggi solo tre dipendenti comunali hanno optato per il comando, ovvero sono stati trasferiti dal Comune alla società partecipata. Gli altri impiegati per consentire alla Patrimonio di poter svolgere la propria mission dovranno essere ingaggiati mediante atti di interpello o mobilità. Si narra che presto molti ex lavoratori oggi in esubero, assunti con la qualifica di operatori ecologici, potrebbero transitare dalla MessinaServiziBeneComune alla Patrimonio Spa con la qualifica di impiegati. Un bel salto di qualità.

A parte le funzioni della Partecipata che avrebbero potuto essere svolte dagli uffici comunali, c’è da sottolineare l’aspetto prettamento politico. Cateno De Luca durante la sua campagna elettorale aveva dichiarato guerra alle Partecipate comunali, definendole degli autentici carrozzoni. C’è da chiedersi cosa sia la Patrimio Spa? Non è forse un carrozzone servito per distribuire prebende?