Vertenza Rifotras, Uil sul piede di guerra

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Vertenza Rifotras, Uil sul piede di guerra

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lunedì 02 Novembre 2020 - 10:41

Non si ferma la mobilitazione della Uil a difesa dei 22 posti di lavoro della Rifotras, azienda fondata nel lontano 1969 che si occupa dello smaltimento dei rifiuti speciali e delle autodemolizioni, che recentemente è stata espropriata, per volere dell’Amministrazione comunale, della sua sede storica al fine di consentire la costruzione della nuova via Don Blasco. La Uil, infatti, ha organizzato un sit-in dei lavoratori Rifotras che, osservando le norme sancite dalle norme anti-Covid, si svolgerà alle 10 e 30 di mercoledì prossimo, 4 novembre, presso la Passeggiata a mare, nelle adiacenze del largo della Marina del Nettuno.

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Sì alla via Don Blasco, ma no alla macelleria sociale”. “A seguito dell’esproprio dell’area nella quale operava, la Rifotras è stata costretta a chiudere con la tragica conseguenza della perdita del posto di lavoro per ben 22 lavoratori – ha affermato il segretario generale della Uil Messina Ivan Tripodi – L’esproprio dell’area nella quale si trova la Rifotras è legato alla costruzione della via Don Blasco, arteria che, onde evitare equivoci o maldestre strumentalizzazioni, reputiamo fondamentale e strategica per il futuro di Messina. Siamo, però, altrettanto convinti che si debba evitare, anche in extremis, la macelleria sociale dei lavoratori della Rifotras, attraverso la costituzione di un tavolo tecnico che possa consentire una piccola variante o la delocalizzazione dell’azienda. Insomma, qualsiasi azione che possa salvare i posti di lavoro”.

Assordante il silenzio di De Luca”. “Purtroppo, fino ad oggi, notiamo un generalizzato assordante silenzio e un fastidio ad affrontare la vicenda: in primis da parte del responsabile della drammatica situazione che colpisce ben 22 famiglie, oggi sul lastrico, che è il sindaco Cateno De Luca. – prosegue il sindacalista – Riempirsi la bocca di volere attuare azioni amministrative a favore dell’economia e per aiutare il lavoro, tragicamente piegati dall’emergenza pandemica che stiamo vivendo, e poi non fare nulla per salvare dal dramma della perdita del posto di lavoro ben 22 lavoratori rappresenta una palese incoerenza che denunciamo pubblicamente. Pertanto, auspichiamo che il prefetto di Messina, la dottoressa Maria Carmela Librizzi, alla quale abbiamo chiesto un incontro sulla specifica questione, possa mettere in campo azioni finalizzate a evitare questa vera e propria strage di innocenti: i lavoratori della Rifotras e le loro famiglie”.