Confcommercio diventata una "riserva di caccia" di Fratelli d'Italia?

Redazione

Confcommercio diventata una "riserva di caccia" di Fratelli d'Italia?

mercoledì 14 Ottobre 2020 - 10:41

L’esperienza della gestione-Corona avrebbe dovuto servire da insegnamento all’attuale presidente di Confcommercio, Carmelo Picciotto. Quando la politica mette la bandierina nelle associazioni datoriali, lo fa perché le considera una riserva di caccia (di voti).

Non a caso, la Confcommercio di Messina presenta fra i propri dirigenti in rappresentanza dei fioristi, Pasquale Currò, coordinatore locale di Fratelli d’Italia, delfino della deputata regionale Elvira Amata, impalmato dalla stessa Giorgia Meloni nel 2018.

Rappresentanza politica che lo rende incompatibile con qualsiasi carica sociale all’interno di Confcommercio, come recita la “carta fondamentale” delle associazioni datoriali.

Carmelo Picciotto avrebbe dovuto saperlo e rimuove questa incompatibilità, come dovrebbe sapere che per aderire a Confcommercio ed essere titolati a ricevere cariche sociali è richiesto il possesso della partita Iva.

Il fatto che la Confcommercio di Messina sia diventata una “riserva di caccia” politica, comincia a creare qualche imbarazzo fra gli associati, fra i quali – riferiscono i bene informati – l’assicuratore Corrado Andrè che non può identificarsi con alcuna insegna politica. La sua agenzia lavora anche con la pubblica amministrazione avendo sottoscritto polizze assicurative per conto di Enti pubblici messinesi.

Insomma, ci sono tensioni in Confcommercio Messina che potrebbero mettere a dura prova la “tenuta” del presidente Carmelo Picciotto, a meno che non si smarchi dalla politica.