"Cadavere di Viviana era rintracciabile dal cattivo odore"

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"Cadavere di Viviana era rintracciabile dal cattivo odore"

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mercoledì 26 Agosto 2020 - 14:16

Il rebus di Caronia alimenta dubbi e polemiche sulla conduzione delle ricerche e su possibili testimoni. Qualche risposta su cosa sia realmente accaduto a Viviana Parisi e al figlio Gioele di 4 anni potrebbe forse arrivare dall’autopsia sui resti del piccolo. Esito ancora in corso.
“Il miasma è ancora presente nell’aria. Mi chiedo come sia possibile che nessuno, non solo di coloro che si sono adoperati per le ricerche, ma anche degli abitanti del luogo, non abbia percepito questo cattivo odore. Eppure è una zona con una certa densità abitativa”, ha detto l’avv. Claudio Mondello, cugino e legale di Daniele Mondello, padre di Gioele.
“Anche il cadavere di Viviana era a 15-20 metri da una proprietà recintata – aggiunge – è impossibile che nessuno abbia visto, anzi sentito, alcunché”. L’avvocato ipotizza che il corpo del bambino sia stato “verosimilmente trascinato nel luogo dove poi è stato ritrovato” e che “non si conosce la posizione originaria, quella in cui è morto”.
Sulla tesi dell’omicidio-suicidio il penalista ricorda che “la presunzione di innocenza nel nostro ordinamento deve valere per tutti”. “Se ci sono elementi va bene – sottolinea -, altrimenti no. E non so se ci saranno mai questi elementi, io ne dubito”.
LE RICERCHE A CARONIA CONTINUANO. “Abbiamo fatto a Caronia un percorso ieri sera fino a tardi, presente anche il magistrato, per vedere se è possibile effettuare uno spostamento o comunque un cammino che portava da una parte all’altra della collina, ma l’itinerario è abbastanza difficile da percorrere”, ha raccontato l’avvocato Pietro Venuti, legale della famiglia Parisi. “Faranno ulteriori ricerche – aggiunge Venuti – perché ci sono parti mancanti del corpo del bambino, quindi faranno altre ricerche in quella zona. Dall’autopsia vediamo se è possibile risalire alla causa della morte”.
Fondamentale sarà l’autopsia in corso al Policlinico di Messina.
“La Tac – spiega Daniela Sapienza, medico legale della task force di esperti che parteciperà all’esame medico legale -, servirà ad effettuare dei rilievi antropometrici per correlare il soggetto all’età anagrafica, sesso, e quanto utile per fare i rilievi antropologici e per poter consentire la possibile identificazione della piccola vittima. Poi andremo a vedere se ci sono segni di lesività macroscopica e di determinare l’epoca della morte”.
Nominata anche dalla Procura di Patti una geologa forense, Roberta Somma: “Sono qui per occuparmi dell’analisi dei terricci e dei territori. Vedremo quale sarà la compatibilità dei terricci con i reperti ritrovati e con i luoghi. E’ un lavoro complicato, come quello di tutti gli altri esperti”.