Ponte sullo Stretto, anche Anpit Sicilia aderisce alla mobilitazione permanente

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Ponte sullo Stretto, anche Anpit Sicilia aderisce alla mobilitazione permanente

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mercoledì 19 Agosto 2020 - 11:21

Anche l’Associazione nazionale per l’industria e il terziario (Anpit) Sicilia aderisce al movimento trasversale, sorto tra Messina e Reggio Calabria, che ha tra i suoi obiettivi il rilancio del Sud, anche attraverso la realizzazione di infrastrutture strategiche, quale il Ponte sullo Stretto, mediante l’uso del Recovery Fund, il fondo europeo per gli aiuti post-coronavirus. Al riguardo, lo scorso 31 luglio il movimento era sceso in piazza per manifestare, al fine di sollecitare le massime cariche istituzionali a muoversi in tale direzione.

Recovery fund e infrastrutture, la lettera aperta su come rilanciare il Mezzogiorno


“Se non facciamo sentire alto adesso il grido della Sicilia, non avremo più la possibilità di rialzarci. – dichiara Lidia Dimasi, presidente di Anpit Sicilia – Ed è un grido che deve arrivare a Roma ed in Europa per affermare il pieno diritto alla mobilità ed allo sviluppo. Senza il Ponte e senza le infrastrutture la Sicilia post-covid farà un passo indietro irreversibile”.
“Il tunnel? Un progetto irrealizzabile”. “L’Anpit Sicilia condivide la battaglia che il movimento trasversale sta portando avanti affinché al Mezzogiorno venga attribuita un’adeguata percentuale dei 209 miliardi del Recovery Fund. – prosegue la presidente di Anpit Sicilia – Sottoscriviamo la lettera inviata al presidente Mattarella ed alle Istituzioni. La Sicilia deve avere pari opportunità in termini di alta velocità, alta capacità ferroviaria, infrastrutture. In tal senso consideriamo la bizzarra ipotesi del tunnel, avanzata dal premier Conte, su suggerimento del vice ministro Cancelleri, come un maldestro tentativo per distrarre l’opinione pubblica su progetti irrealizzabili e fantasiosi. Un modo insomma per non fare niente e dirottare le risorse al nord. Restituire centralità a Messina ed alla Sicilia nel Mediterraneo equivale a colmare quel gap infrastrutturale che è andato sempre più ampliandosi nell’ultimo mezzo secolo.
“Non ci battiamo solo per il Ponte, ma per l’alta velocità, le zes, il potenziamento del sistema portuale ed aeroportuale. L’Anpit è al fianco di un tessuto industriale ed imprenditoriale che quotidianamente deve fare i conti con carenze logistiche, infrastrutturali, strutturali di ogni genere, eppure non si arrende.  Ed è con questo spirito che aderiamo alla mobilitazione permanente per restituire dignità e pari opportunità ad un territorio che è stato finora usato come colonia”.