Ritrovo Cavallino: "Quel sequestro non andava fatto" e adesso sono problemi per Giardina&C.

Redazione

Ritrovo Cavallino: "Quel sequestro non andava fatto" e adesso sono problemi per Giardina&C.

martedì 11 Agosto 2020 - 14:29

Il Tribunale del Riesame di Messina, accogliendo il ricorso presentato dall’avvocato Salvatore Silvestro, ha annullato il sequestro dell’ombrellone e dei tavolini del Ritrovo “Il Cavallino”, di via Garibaldi. Il titolare dell’azienda messinese, fortemente penalizzata dall’apposizione dei sigilli da parte della squadra Annona, comandata dal commissario Giovanni Giardina, su indirizzo politico dell’assessore Dafne Musolino (che aveva la delega alla Polizia municipale ndr), vuole andare fino in fondo avendo ottenuto il dissequestro degli arredi e la contestuale concessione da parte del Comune di Messina.

La vicenda è destinata ad avere una coda giudiziaria, dal momento che la famiglia Miracola intende andare fino in fondo perché sarebbero stati vittima di una condotta, a loro dire, repressiva da parte della squadra del commissario Giardina. Il sequestro risale allo scorso 26 luglio e seguiva di qualche settimana un altro “blitz” con multa per mancato rispetto (all’esterno) delle norme anti-Covid, con relativa sanzione.

Occorre ricordare che il Ritrovo di via Garibaldi, proprio per evitare assembramenti all’interno del locale, fra giugno e luglio ha ingaggiato due vigilantes (una delle poche aziende messinesi se non l’unica), al fine di regolamentare l’ingresso nel locale. Ma l’intransigenza dei vigili urbani li ha indotti a multare il locale per la presenza di assembramenti all’esterno. Anche per questo verbale i Miracola hanno fatto opposizione nelle sedi giudiziarie.

Abbiamo ottenuto giustizia – afferma Junio Miracola – per noi ma anche per i nostri colleghi che sono stati fatti oggetto di blitz da parte della squadra dell’Annona. Ma non ci fermiamo qui perché presenteremo un esposto alla Procura dal momento che ci sentiamo fortemente penalizzati. Non ci fermiamo qui perché porteremo in Tribunale, alla sezione Civile, coloro i quali ci hanno danneggiato con un sequestro ingiusto. Noi siamo ed eravamo perfettamente in regola, con la richiesta prodotta mesi prima e avvalendoci del cosidetto ‘silenzio assenso’ abbiamo collocato gli arredi per fronteggiare l’emergenza economica scaturita dal Covid. Mi piacerebbe la stessa intransigenza utilizzata nei confronti della nostra azienda di vederla applicata anche ad altri locali della piazza principale della città – non mi riferisco al Ritrovo Santoro che è in regola – che hanno tavoli e sedie non avendo a disposizione i servizi igienici. Infine, mi pare che i blitz siano finiti da qualche settimana, da quando sono state rimodulate le deleghe: qualcosa deve essere cambiata…“.