La profanazione dell'arancino con la "O"

Redazione

La profanazione dell'arancino con la "O"

lunedì 03 Agosto 2020 - 08:20

Ciò che sta alimentando il dibattito non è tanto il costo esagerato, ma la storpiatura del nome di sua maestà “l’arancino”.

Il web è inondato di commenti per la novità proposta da un nuovo locale messinese, che propone nel suo menu l’arancina di Filippo: costo sette euro.

Al di là del prezzo che ad alcuni è parso esagerato, senza averlo comunque degustato, ciò che sta facendo discutere è la versione femminile del rustico messinese. Il messinese rifiuta le contaminazioni palermitano, secondo le quali l’arancino diventa arancina, e sui social si è scatenato un autentico dibattito alimentato soprattutto da quanti ritengono che vi sia stata un’autentica profanazione dell’arancio.

Posto che il dibattito è aperto da sempre, c’è da dire che un simile “affronto” proprio in casa, fatto da uno chef (lui ama giustamente definirsi cuoco), non va proprio giù ai messinesi veraci che rivendicano il proprio arancino con la “O”.

Quello del prezzo è solo un dettaglio perché, dicono i beneinformati, si tratta di una pietanza di pregevole fattura, servita su un letto di crema di piselli.

Buon arancino a tutti…