Report si "fionda" sulla AppSiciliaSicura

Redazione

Report si "fionda" sulla AppSiciliaSicura

giovedì 23 Luglio 2020 - 06:04

Le telecamere di Report piombano sulla sanità siciliana e, in modo particolare su quella messinese. L’articolo che svelava la possibilità della gestione dell’App SiciliaSicura da parte dell’Irccs-Neurolesi di Messina, a fronte di un consistente finanziamento da parte della Regione, poi revocato, ha suscitato l’attenzione anche del popolare programma d’inchiesta televisivo che in questi giorni ha “sciolto” i propri inviati in Sicilia e, in modo particolare a Messina, dove è finito nel mirino il direttore scientifico dell’Irccs-Neurolesi, prof. Dino Bramanti.

La vicenda destò scalpore per il coinvolgimento della Dedalus, società molto vicina all’ex premier Matteo Renzi, per la quale lavora come manager la figlia dello stesso Bramanti. La vicenda destò scalpore all’epoca dei fatti nella fase post-Covid, al punto che l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, dirottò la gestione sulla Protezione civile, affermando che la stampa aveva preso un “abbaglio”.

A rivelare che la gestione dell’App sarebbe stata appannaggio dell’Irccs-Neurolesi, come si ricorderà, fu un’agenzia Ansa, mai smentita dai Bramanti, in cui venivano riportate dichiarazioni sullo strumento innovativo.

Adesso Report vuole vederci chiaro e si è fiondato nella sede della Uil di Messina, da dove sono partite numerose denunce a firma di Ivan Tripodi, segretario generale della Uil, e di Pippo Calapai, segretario generale della Uil-Fpl.