Masterplan, "Messina ha perso un'opportunità di 227 milioni di euro"

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Masterplan, "Messina ha perso un'opportunità di 227 milioni di euro"

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martedì 07 Luglio 2020 - 16:35

Continuano gli attacchi del sindaco Cateno De Luca nei confronti della vecchia Amministrazione comunale. Si è tenuta questa mattina a Palazzo dei Leoni una conferenza stampa per fare il punto della situazione sull’uso dei fondi del Masterplan (o Patto per la città metropolitana), gli oltre 330 milioni di euro che nel 2016 vennero assegnati alla città di Messina per garantirne il rilancio sotto il profilo socio-economico. Durante l’incontro si è discusso sì di dettagli di natura meramente tecnica, ma sono state reiterare anche e soprattutto le accuse che nella giornata di ieri, nell’ambito della presentazione del piano infrastrutturale “Riparte Messina”, erano state lanciate nei confronti dell’ex giunta Accorinti.

"Riparte Messina", oltre 140 cantieri entro il 2021

“Comune suddito dell’Università”. Durante la conferenza, De Luca ha usato delle parole molto dure nei confronti della precedente amministrazione Accorinti, accusandola di aver contribuito nel dare luogo a una logica di sudditanza tra le istituzioni, nell’ambito della quale il Comune di Messina sarebbe stato assoggettato all’Ateneo peloritano, in barba al principio della suddivisione dei ruoli tra le istituzioni. Infatti, il primo cittadino ha parlato di anomalia con riferimento al luogo in cui è stato stipulato il Patto per la città metropolitana, in quanto è stato sottoscritto all’Università di Messina e non in una sede del soggetto beneficiario dei fondi in questione, cioè il Comune: “Il patto non è stato firmato nella sede istituzionale dell’amministrazione comunale perché vigeva una logica baronale a causa di un sindaco del tutto assente. Ciò ha dato luogo a rapporti di sudditanza tra istituzioni e non a una suddivisione di ruoli tra le stesse”, ha commentato De Luca.

“Messina ha perso un’occasione di 227 milioni di euro”. Dopodiché il sindaco ha accusato la precedente amministrazione di aver deturpato Messina delle risorse che le erano state assegnate nell’ambito del Masterplan, in quanto, diversamente dai comuni di Catania e Palermo, che hanno beneficiato più o meno delle medesime somme, ha destinato la maggior parte di queste risorse, 227 milioni su 335 milioni di euro, a beneficio di altri comuni della provincia e di vari soggetti istituzionali, quali il Cas e l’Anas: “Chi era a guida della città non gliene fregava niente di questa pur di galleggiare come la merda”, ha dichiarato al riguardo il primo cittadino. De Luca ha evidenziato che i fondi del Patto sono stati stanziati sulla base di alcuni parametri, primo tra tutti quello che misura la vivibilità della città. Stando a quanto dichiarato dal primo cittadino, Messina, diversamente da molti comuni della provincia, figura tra gli ultimi posti con riferimento a questo parametro. Insomma, secondo De Luca, Messina necessitava più di altri comuni della città metropolitana dei fondi in questione: “Ovviamente i sindaci della provincia ringraziano l’ex sindaco della città Messina per la sua debolezza. Ciò è accaduto perché l’allora sindaco era schiavo di logiche che lo facevano rimanere in piedi e lui ha fatto di tutto per non cadere. Messina ha perso una grande occasione di 227 milioni di euro”, aggiunge il sindaco. Inoltre, De Luca ha evidenziato che il modo di procedere della precedente amministrazione ha dato luogo a una polverizzazione delle modalità di spesa, e in particolare all’individuazione di numerosi soggetti attuatori, più di trenta, che ha reso il processo di uso di tali somme particolarmente farraginoso.

“Pretendo che Accorinti e i suoi sodali diano delle spiegazioni alla città, e in particolare perché hanno firmato il patto all’Università e perché hanno rinunciato a 227 milioni di euro cruciali per la vivibilità della città. Chi ci ha preceduto ha fatto una scelta criminale. – ha concluso il sindaco – Nonostante tutto, siamo comunque riusciti a migliorare la nostra capacità di spesa negli ultimi anni, riuscendo a superare sia Catania che, seppur di poco, Palermo”.

Le opere. Tra le opere più importanti che dovranno essere realizzate nel corso della legislatura corrente troviamo il completamento di: la Panoramica, per la quale saranno necessari 5 milioni di euro; la strada di collegamento di Faro Superiore, per la quale serviranno 4 milioni di euro; e la riqualificazione della pista ciclabile, per la quale verranno destinati 1 milione e mezzo di euro. Relativamente al servizio idrico, sono stati assegnati ad Amam 10 milioni di euro per il depuratore di Mili e per realizzare ricerca idrica (eliminazione delle perdite e potenziamento di sorgenti). Con riferimento alla manutenzione della rete viaria provinciale, sono stati annunciati oltre 80 milioni di euro da spalmare negli anni a venire, sino al 2025.

Paolo Mustica