"Riparte Messina", oltre 140 cantieri entro il 2021

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"Riparte Messina", oltre 140 cantieri entro il 2021

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lunedì 06 Luglio 2020 - 13:39

Ha fatto il suo ritorno a Palazzo Zanca il sindaco Cateno De Luca, dopo circa due mesi di assenza dovuta al suo “ritiro” a Fiumedinisi per prendersi cura del padre. Per l’occasione il primo cittadino ha presentato l’ambizioso piano straordinario infrastrutturale “Riparte Messina”, attraverso il quale ha intenzione di realizzare entro il 2021, tramite circa 500 milioni di euro di finanziamenti, oltre 140 infrastrutture strategiche per Messina.

Il piano. Nel corso della conferenza, alla quale hanno preso parte anche il vicesindaco Salvatore Mondello, gli assessori Carlotta Previti, Francesco Caminiti e Massimiliano Minutoli, il presidente di Amam Salvo Puccio e l’ingegner Giacomo Villari per Atm Spa, De Luca ha illustrato il piano in questione, la cui progettazione iniziale risale a luglio 2018. Più nel dettaglio, il piano ha l’obiettivo di monitorare, attraverso un’apposita banca dati costruita dall’attuale amministrazione, i finanziamenti destinati a Messina, al fine di evitare che possano giungere a scadenza e, dunque, andare persi. Infatti, il primo cittadino ha spiegato che negli ultimi anni molti progetti non sono stati realizzati non tanto per una mancanza di fondi, quanto piuttosto per una gestione inefficiente degli stessi, dovuta, stando a quanto dichiarato da De Luca, ad alcuni dirigenti e, soprattutto, ai responsabili unici del procedimento (rup), in quanto non avrebbero tenuto sotto controllo la scadenza di tali finanziamenti. La conseguenza è che la città di Messina ha perso da un lato i finanziamenti in questione e dall’altro lato i bonus premiali assegnati per l’uso di tali somme. Nei confronti di dirigenti e rup il sindaco ha usato parole molto dure, etichettandoli addirittura come delinquenti per il lavoro svolto in precedenza.

Gli strumenti. Al fine di evitare che i finanziamenti giungano a scadenza, l’amministrazione comunale ha usato fondamentalmente due strumenti. Innanzitutto, ha realizzato la già citata banca dati, attraverso la quale è possibile monitorare la scadenza dei finanziamenti. In secondo luogo, ha modificato la posizione contrattuale di dirigenti e rup, i quali adesso sono responsabili della scadenza di tali somme: se i finanziamenti giungono a scadenza, allora dirigenti e rup rischiano il licenziamento e, soprattutto, la denuncia presso la Corte dei conti.

Il cronoprogramma. Durante la conferenza è stato illustrato il cronoprogramma che dovranno rispettare dirigenti e rup con riferimento all’uso delle somme in questione e, dunque, alla realizzazione dei relativi cantieri, che è stato avviato a giugno di quest’anno e che si concluderà a dicembre 2021. In particolare, sono state delineate quattro scadenze:

  • dal primo giugno al 30 settembre 2020 si prevede l’apertura di 65 cantieri per un totale di 127 milioni di euro;
  • dal primo ottobre al 31 dicembre 2020 si prevede l’apertura di 30 cantieri per un totale di 42 milioni di euro;
  • dal primo gennaio al 30 giugno 2021 si prevede l’apertura di 42 cantieri per un totale di 190 milioni di euro;
  • dal primo luglio al 31 dicembre 2021 si prevede l’apertura di 7 cantieri per un totale di 73 milioni di euro.

“Oggi cominciamo con un lavoro iniziato negli ultimi due anni, costruito con assessori e consulenti. – ha dichiarato De Luca – Di soldi ne abbiamo abbastanza, il problema è la classe burocratica che fa schifo, che fa i suoi porci comodi. Sono stati persi finanziamenti per colpa di delinquenti, e al riguardo la politica sta zitta. Il primo funzionario che sbaglia, sia della mia giunta che dell’apparato amministrativo, verrà cacciato a calci in culo. Questa è la cura che applicheremo al Palazzo. Abbiamo modificato il rapporto contrattuale con tutti i dirigenti e i rup. A questi abbiamo detto che le scadenze vanno rispettate, se no scatta la denuncia”.

Non sono mancati gli attacchi anche nei confronti della precedente amministrazione Accorinti, resasi responsabile, a detta del primo cittadino, di aver deturpato Messina dei finanziamenti che le erano stati destinati nell’ambito del Masterplan. Infatti, De Luca ha spiegato che la precedente amministrazione, diversamente da quanto fatto dai comuni di Catania e Palermo, ha ridistribuito 200 dei 300 milioni che erano stati assegnati a Messina tra i comuni della città metropolitana. Ciò ha dato altresì luogo all’individuazione di più cabine di regia e più soggetti attuatori, rendendo il processo in questione particolarmente farraginoso.

Paolo Mustica